Le recenti manifestazioni che hanno attraversato l’Iran hanno preso forma come una vera e propria “rivolta” finalizzata a “far avanzare la storia”. Queste parole appartengono al regista iraniano Jafar Panahi, figura di spicco nel panorama cinematografico mondiale e noto per il suo impegno nel rappresentare la realtà iraniana post-Rivoluzione del 1979. Attualmente, il suo ultimo lavoro, intitolato ‘Un semplice incidente’, sta riscuotendo successo nelle sale, avendo ottenuto la Palma d’Oro all’ultima edizione del Festival di Cannes.
Riflessioni di panahi sulle manifestazioni
Panahi ha condiviso le sue riflessioni attraverso un post su Instagram, in cui descrive il clima di tensione e mobilitazione che ha caratterizzato i giorni scorsi. “Il dolore condiviso si è trasformato in un grido nelle strade”, ha dichiarato il regista, riferendosi alle manifestazioni che si sono svolte per quattro giorni consecutivi, iniziate dai commercianti di Teheran e che hanno visto l’adesione anche degli studenti. “La gente non si è alzata per lamentarsi, ma per chiedere un cambiamento”, ha proseguito, evidenziando la determinazione dei manifestanti.
Cause della mobilitazione
Questa mobilitazione è stata innescata dall’aumento dei costi della vita, una problematica che ha colpito duramente la popolazione. Panahi ha sottolineato che questa rivolta rappresenta una volontà collettiva di resistenza e di progresso, un desiderio di trasformazione che non intende fermarsi. “Questa rivolta è una volontà che ha deciso di perseverare, di andare avanti e di far avanzare la storia”, ha concluso il regista, testimoniando così l’importanza di questi eventi nel contesto sociale e culturale iraniano.
Evoluzione della situazione in iran
La situazione in Iran continua a evolversi, con le manifestazioni che riflettono le frustrazioni di una popolazione in cerca di cambiamenti significativi e duraturi.
