La Bulgaria introduce l’euro, affrontando timori e incertezze economiche

Egidio Luigi

Dicembre 30, 2025

Martedì 30 dicembre 2025, la Bulgaria si prepara a un’importante transizione economica, diventando il 21° paese a adottare l’euro come moneta ufficiale. Questa decisione, prevista per giovedì 1° gennaio 2026, ha sollevato preoccupazioni tra la popolazione bulgara, soprattutto riguardo a possibili aumenti dei prezzi. Un recente sondaggio condotto da Eurobarometro ha rivelato che quasi la metà della popolazione, il 49%, si oppone all’introduzione della moneta unica, evidenziando un clima di incertezza e timore.

Timori per l’aumento dei prezzi

La preoccupazione principale riguarda l’impatto economico che l’adozione dell’euro potrebbe avere sul costo della vita nel paese, già considerato il più povero dell’Unione Europea. Molti cittadini temono che la transizione possa portare a rincari generalizzati, alimentando una campagna di protesta che chiede di mantenere il lev bulgaro. Questa campagna ha guadagnato slancio negli ultimi mesi, riflettendo le ansie economiche di una popolazione che ha già affrontato sfide significative in passato.

Il governo bulgaro e le autorità europee hanno cercato di rassicurare i cittadini, sottolineando i benefici a lungo termine dell’adozione dell’euro. Tuttavia, il clima di sfiducia è palpabile, e le manifestazioni contro la moneta unica continuano a crescere. Le preoccupazioni non sono infondate; storicamente, l’adozione di nuove valute ha spesso portato a un incremento dei prezzi, specialmente nei settori più vulnerabili dell’economia.

Argomentazioni a favore dell’euro

Nonostante le paure diffuse, i sostenitori dell’euro sostengono che la nuova valuta porterà stabilità economica e opportunità di crescita. Secondo l’economista Georgi Angelov, l’adozione dell’euro consentirà alla Bulgaria di partecipare attivamente alle decisioni economiche dell’Unione Europea, rafforzando i legami con l’Occidente e proteggendo il paese dalle influenze esterne, in particolare da parte della Russia.

Inoltre, le piccole e medie imprese bulgare potrebbero risparmiare significativamente sui costi di cambio, con una stima di circa 500 milioni di euro in risparmi annuali, come evidenziato dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde. Il settore turistico, che rappresenta l’8% del PIL bulgaro, dovrebbe beneficiare dell’adozione dell’euro, rendendo il paese più attraente per i visitatori internazionali.

La Bulgaria ha già una storia di stabilità economica, avendo ancorato la propria valuta al marco tedesco e successivamente all’euro. Questa transizione è vista da molti come un passo necessario per il futuro economico del paese e per la sua integrazione nel mercato europeo.

La situazione attuale in Bulgaria rappresenta un bivio cruciale. Con l’adozione dell’euro alle porte, il paese si trova a dover affrontare sfide significative, ma anche opportunità di crescita e sviluppo. Le prossime settimane saranno decisive per il futuro economico della Bulgaria e per la sua posizione all’interno dell’Unione Europea.

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