Israele, ong non rivelano l’impiego di dipendenti palestinesi a Gaza

Marianna Perrone

Dicembre 30, 2025

Il Ministero della Diaspora israeliano ha comunicato che tutte le organizzazioni non governative (Ong) operanti a Gaza che non presenteranno entro domani un elenco dettagliato dei propri dipendenti palestinesi subiranno la sospensione delle loro attività a partire dal 1º gennaio 2026. Questo avviso, diramato il 30 dicembre 2025, specifica che le Ong che non collaborano nel fornire le informazioni richieste, necessarie per escludere qualsiasi legame con il terrorismo, vedranno le loro licenze annullate. La nota ufficiale chiarisce che solo il 15% delle Ong attive nella Striscia di Gaza è coinvolto in questa misura.

Le conseguenze per le ong

Secondo quanto riportato dal Ministero, le organizzazioni che non adempiranno a queste richieste dovranno interrompere ogni attività entro il 1° marzo 2026. Questa decisione si inserisce in un contesto di crescente tensione e controllo delle attività delle Ong nella regione, dove le autorità israeliane desiderano garantire che non ci siano collegamenti con gruppi considerati terroristici. Le Ong interessate sono state avvisate di prepararsi a eventuali conseguenze legali e operative in caso di mancato rispetto delle scadenze.

Il caso di Medici senza frontiere

In aggiunta, il Ministero della Diaspora ha rivelato che un’indagine ha identificato la Ong Medici Senza Frontiere (Msf) come impiegante due individui con presunti legami con organizzazioni terroristiche. In risposta, Msf ha dichiarato a AFP che non assumerebbe mai persone consapevolmente coinvolte in attività militari. L’organizzazione ha anche sottolineato che le trattative con le autorità israeliane riguardanti la registrazione per continuare a operare a Gaza nel 2026 sono in corso. Questo episodio solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla sicurezza delle Ong che operano in contesti complessi come quello di Gaza, dove le tensioni politiche e le preoccupazioni per la sicurezza sono sempre presenti.

La situazione attuale evidenzia le sfide che le Ong devono affrontare nel bilanciare le loro missioni umanitarie con le esigenze di sicurezza imposte dalle autorità israeliane. Con le scadenze imminenti e le incertezze che circondano le operazioni, la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi futuri, auspicando che si possa trovare un equilibrio tra assistenza umanitaria e sicurezza.

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