Le Marche si presentano come una regione ricca di storia e tradizioni culinarie, un vero e proprio viaggio enogastronomico che si snoda tra borghi storici, colline verdi, la costa adriatica e l’Appennino. Questo percorso, che si può vivere in tutte le stagioni, è un invito a scoprire un patrimonio gastronomico unico, dove il cibo e il vino raccontano storie di antiche tradizioni e produzioni di alta qualità .
Il registro della cucina marchigiana
Nel 2025, il patrimonio gastronomico delle Marche ha acquisito ulteriore valore grazie alla creazione di un Registro della cucina marchigiana. Questo documento, redatto da una commissione nominata dalla Regione, raccoglie 96 ricette tipiche che rappresentano le diverse aree del territorio. Tra queste spiccano le famose Olive all’Ascolana, i Vincisgrassi, il Brodetto e lo Stoccafisso all’Anconetana. Ogni piatto è un pezzo della storia locale, frutto di una tradizione culinaria che si è sviluppata nel tempo, influenzata dalla vita dei contadini e dei pescatori. La valorizzazione di queste ricette è sostenuta da una rete di ristoranti che si impegnano a includere nei loro menu almeno tre piatti tipici marchigiani, contribuendo così alla diffusione della cultura gastronomica regionale.
I ristoranti stellati e la qualità dei prodotti
La cucina marchigiana si distingue anche per la presenza di otto ristoranti premiati con stelle Michelin, un riconoscimento che evidenzia l’eccellenza gastronomica della regione. Tra questi, spicca il ristorante “Uliassi” a Senigallia, guidato dallo chef Mauro Uliassi, che ha ottenuto tre stelle. Un’altra eccellenza è “Madonnina del Pescatore”, situato a Marzocca di Senigallia, con due stelle e guidato dallo chef Moreno Cedroni. Questi ristoranti si avvalgono di una base di prodotti di alta qualità , grazie al Distretto Biologico marchigiano, riconosciuto dalla Regione nel 2021. Questo distretto è uno dei più grandi in Italia e in Europa, comprendendo oltre 2.100 aziende agricole su 71.000 ettari di terreno coltivato biologicamente, contribuendo così a un’agricoltura sostenibile e alla valorizzazione dei prodotti locali.
Un patrimonio gastronomico variegato
La cucina marchigiana offre una gamma di piatti che spaziano dalla tradizione di mare a quella dell’entroterra. I piatti tipici, come le ricette contadine e le specialità conosciute anche oltre i confini regionali, raccontano la storia di una terra ricca di sapori. Accanto a questo, la produzione vitivinicola marchigiana si fonda su vitigni autoctoni e denominazioni storiche, come il Verdicchio, il Montepulciano, il Pecorino e la Passerina. Questi vini accompagnano la narrazione gastronomica della regione, invitando a esplorare il territorio con calma, tra trattorie storiche, cantine e feste popolari.
Un viaggio tra mare e montagna
Il percorso enogastronomico nelle Marche si snoda lungo la costa adriatica e risale verso l’interno, dove la cucina si trasforma in base alla stagionalità e al paesaggio. Le specialità di mare, come zuppe e brodetti, si alternano a piatti tipici delle colline e dell’Appennino, caratterizzati da paste fresche, carni, legumi, salumi e formaggi. Questo mosaico di sapori riflette la varietà geografica della regione, con il vino che diventa un filo conduttore in questa esperienza culinaria. I vini bianchi marchigiani, noti per la loro longevità ed eleganza, si abbinano a rossi di grande struttura, contribuendo a rendere il turismo enogastronomico uno dei punti di forza della regione.
Le Marche si affermano così come una meta enogastronomica completa, in grado di attrarre visitatori durante tutto l’anno, trasformando ogni visita in un’esperienza culturale e sensoriale unica.
