L’epidemia di arbovirosi che sta colpendo Cuba ha raggiunto proporzioni allarmanti, con un numero di decessi stimato fino a 8.700, un dato che supera di gran lunga i 55 morti ufficialmente riportati dal ministero della Salute. Questa informazione proviene da un rapporto redatto dall’Osservatorio cubano di audit della cittadinanza, noto come Ocac, in collaborazione con il think tank Cuba Siglo 21. Il documento, aggiornato a metà dicembre 2025, evidenzia il grave stato di crisi del sistema sanitario dell’isola.
La diffusione dell’epidemia
Secondo quanto riportato, circa il 30% della popolazione cubana, corrispondente a circa 2,9 milioni di cittadini, sarebbe stato colpito da malattie come la dengue e la chikungunya. Il rapporto, ripreso da numerosi media indipendenti cubani, si basa su statistiche ufficiali e stime epidemiologiche. In un contesto di ospedali sovraffollati e carenze nei servizi sanitari, il tasso di mortalità è stimato tra lo 0,3% e lo 0,5%. Questo porterebbe a un bilancio di vittime che potrebbe variare tra 8.700 e 14.500.
La risposta delle autorità sanitarie
Le autorità sanitarie cubane hanno riconosciuto un totale di 37 decessi attribuiti a complicazioni da chikungunya e 18 da dengue, senza fornire dettagli sui contagi. Il rapporto critica la mancanza di trasparenza delle istituzioni, che avrebbe ritardato l’allerta alla popolazione mentre i casi continuavano a crescere. Il contesto attuale è aggravato da problemi infrastrutturali come blackout frequenti, ristagni d’acqua e accumulo di rifiuti, oltre a una campagna di prevenzione contro le zanzare Aedes aegypti, responsabili della trasmissione delle malattie, che risulta debole.
Le cause della crisi sanitaria
Il dossier analizza le cause alla base di questa crisi, attribuendole a scelte politiche di lungo periodo. Si sottolinea la progressiva riduzione degli investimenti nel settore sanitario e la priorità data al turismo, a scapito della salute pubblica. Il rapporto chiede riforme strutturali urgenti e una valutazione indipendente della situazione sanitaria in corso, per affrontare in modo efficace l’emergenza che ha colpito l’isola.
