La recente relazione degli ispettori sull’episodio tragico che ha coinvolto Paolo Mendico, il quattordicenne che si è tolto la vita il primo giorno di scuola a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina, ha escluso la presenza di bullismo vero e proprio da parte dei compagni. Tuttavia, il documento sottolinea che il ragazzo ha subito comportamenti definiti “quasi aggressivi”, che non sono stati adeguatamente gestiti dal personale scolastico. Questo ha portato a una richiesta di provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuni membri della dirigenza scolastica.
Dettagli della relazione ispettiva
Il 28 dicembre 2025, gli ispettori inviati dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, hanno presentato i risultati delle loro indagini all’istituto tecnico Pacinotti di Fondi. Nella relazione, si evidenzia che, sebbene non si possa parlare di bullismo in senso stretto, i comportamenti subiti da Paolo erano gravi e meritavano una risposta più incisiva da parte della scuola. Gli ispettori hanno richiesto tre provvedimenti disciplinari: uno nei confronti della dirigente scolastica, uno per la vicedirigente e uno per la responsabile della succursale. Queste richieste sono motivate da “responsabilità che interessano la funzione dirigenziale” e da “condotte omissive” da parte del personale.
Le indagini hanno rivelato che, nonostante la gravità della situazione, il personale scolastico non ha preso le misure necessarie per proteggere Paolo, il che ha sollevato interrogativi sulla loro capacità di gestire situazioni simili in futuro. L’Ufficio scolastico regionale ha dichiarato che la vicenda è stata seguita con grande attenzione dal ministro Valditara, il quale ha espresso la volontà di accertare la verità in modo inequivocabile.
Le indagini giudiziarie in corso
Parallelamente agli accertamenti ministeriali, sono in corso due inchieste giudiziarie per fare luce sulla dinamica degli eventi che hanno portato al tragico gesto di Paolo. Attualmente, non sono state imposte sanzioni al personale scolastico, ma il termine ultimo per l’adozione di eventuali misure disciplinari è fissato al 13 gennaio 2026. Questo periodo di attesa ha suscitato preoccupazioni tra i genitori e la comunità locale, che si aspettano una risposta tempestiva e adeguata da parte delle autorità competenti.
Il caso di Paolo Mendico ha riacceso il dibattito sul tema del benessere degli studenti e sulla responsabilità delle istituzioni scolastiche nel garantire un ambiente sicuro e protetto. La comunità si interroga su come prevenire simili tragedie in futuro e su quali misure siano necessarie per tutelare i ragazzi.
La situazione rimane delicata e le indagini in corso potrebbero portare a sviluppi significativi nelle prossime settimane, mentre la comunità continua a fare i conti con la perdita di un giovane promettente.
