Attacco informatico: divulgati i numeri di telefono di un collaboratore di Netanyahu

Egidio Luigi

Dicembre 28, 2025

Il gruppo hacker noto come Handala, presumibilmente supportato dall’Iran, ha recentemente reso pubblici dati sensibili estratti dal telefono di Tzachi Braverman, attuale capo di gabinetto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. L’annuncio è avvenuto nella mattinata di domenica 28 dicembre 2025, e le informazioni trapelate hanno sollevato preoccupazioni significative in Israele.

Dettagli del furto di dati

Secondo quanto riportato da fonti ufficiali israeliane, i dati divulgati includono informazioni dalla rubrica telefonica di Braverman, che contengono numeri di telefono di alti funzionari governativi e di persone che fanno parte del circolo ristretto del premier Netanyahu. Tra i contatti figurerebbe anche il numero della moglie del primo ministro, Sara Netanyahu. Il materiale divulgato non si limita a semplici contatti; include anche contenuti che sembrano essere video privati e documenti ufficiali.

Il gruppo Handala ha dichiarato di aver ottenuto queste informazioni attraverso un attacco informatico mirato, evidenziando le vulnerabilità nella sicurezza delle comunicazioni del governo israeliano. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza informatica in Israele, un paese noto per la sua avanzata tecnologia di difesa, ma che continua a essere bersaglio di attacchi da parte di gruppi hacker.

Reazioni e implicazioni politiche

La divulgazione di queste informazioni ha suscitato una reazione immediata da parte delle autorità israeliane, che hanno avviato un’indagine per comprendere la portata del furto e le possibili conseguenze. La sicurezza nazionale è stata messa in discussione, e i funzionari hanno espresso preoccupazione per il potenziale uso malevolo delle informazioni trapelate. In particolare, la presenza di dati personali e di contatti di alto profilo potrebbe mettere a rischio la sicurezza non solo di Braverman, ma anche di altri funzionari coinvolti.

La situazione ha anche provocato una reazione politica all’interno di Israele, con alcuni esponenti dell’opposizione che hanno chiesto una revisione delle misure di sicurezza informatica adottate dal governo. Questo attacco rappresenta un campanello d’allarme sulla necessità di rafforzare la protezione dei dati sensibili, soprattutto in un contesto geopolitico così delicato.

Contesto internazionale e cyber sicurezza

L’attacco del gruppo Handala si inserisce in un contesto più ampio di crescente tensione tra Israele e Iran, che da anni si confrontano in vari ambiti, compreso quello informatico. Gli attacchi informatici sono diventati una delle modalità di conflitto più utilizzate, con gruppi di hacker che operano come proxi per stati sovrani, portando a un aumento delle vulnerabilità nei sistemi di sicurezza.

Le autorità israeliane hanno già avviato collaborazioni con esperti di cyber sicurezza per migliorare le proprie difese e prevenire futuri attacchi. Questo episodio mette in luce la necessità di un approccio proattivo nella protezione delle infrastrutture critiche e delle informazioni riservate, in un’epoca in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale nella sicurezza nazionale.

L’attenzione ora si concentra su come il governo israeliano risponderà a questa violazione e quali misure saranno implementate per garantire la sicurezza dei dati e delle comunicazioni dei suoi funzionari.

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