Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha dichiarato che il futuro dell’America non deve essere caratterizzato dalla guerra o da minacce militari. Durante un incontro con i membri della Brigata internazionale Cuba-Venezuela, tenutosi il 15 gennaio 2025, Maduro ha ribadito la sua disponibilità a dialogare con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In un contesto di crescente tensione con Washington, a causa del dispiegamento militare statunitense nel mar dei Caraibi, il leader venezuelano ha respinto ogni possibilità di un ritorno a logiche coloniali. Secondo Maduro, questa situazione rappresenta una pressione mirata a un cambiamento di regime in Venezuela. “Il tempo del colonialismo, dello schiavismo e del servilismo verso i poteri imperiali è finito da tempo”, ha affermato con fermezza.
Accuse e realtà virtuale
Nel corso del suo intervento, trasmesso dalla televisione di Stato, Maduro ha accusato alcuni settori del governo statunitense di costruire una “realtà virtuale” per giustificare il saccheggio delle risorse del Venezuela. Secondo il presidente, il Paese è attualmente oggetto di una “guerra psicologica” diretta a destabilizzare la pace interna. Questa accusa è stata ripetuta da Caracas sin dall’inizio delle operazioni militari statunitensi nella regione, avviate nell’agosto 2024, ufficialmente per combattere il narcotraffico. Inoltre, Maduro ha criticato le rivendicazioni delle aziende statunitensi sui “diritti petroliferi” nel territorio venezuelano, definendo come “pirateria” il recente sequestro di due navi cariche di greggio da parte delle autorità statunitensi.
Tensioni geopolitiche
Le tensioni tra Venezuela e Stati Uniti continuano a crescere, con Maduro che si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di ingerenza esterna. La sua posizione si inserisce in un contesto geopolitico complesso, dove le risorse naturali del Venezuela sono al centro di interessi internazionali. La situazione attuale richiede attenzione, poiché le dinamiche di potere nella regione possono avere ripercussioni significative non solo per il Venezuela, ma per l’intera America Latina.
