Russia: l’oppositore Udaltsov riceve una condanna di sei anni di carcere

Marianna Perrone

Dicembre 25, 2025

Un tribunale di Mosca ha emesso oggi una sentenza contro Sergei Udaltsov, un noto attivista dell’opposizione russa, condannandolo a sei anni di carcere per aver giustificato il terrorismo. La notizia è stata riportata dal quotidiano britannico Guardian. Udaltsov, leader del movimento Fronte di Sinistra e affiliato al partito comunista, era stato arrestato nel 2024. Le accuse nei suoi confronti sono legate a un articolo pubblicato online, in cui esprimeva sostegno per un gruppo di attivisti russi accusati di aver creato un’organizzazione terroristica. Questo gruppo è stato condannato all’inizio di questo mese, ricevendo pene detentive che variano dai 16 ai 22 anni.

Udaltsov ha respinto con forza le accuse, definendole infondate e ha descritto la sentenza come “vergognosa”. Ha anche annunciato l’intenzione di avviare uno sciopero della fame in segno di protesta contro la decisione del tribunale.

Dettagli sulla condanna e la reazione dell’attivista

Secondo quanto stabilito dal tribunale, Udaltsov dovrà scontare la sua pena in una colonia penale di massima sicurezza. La figura di Udaltsov ha assunto un ruolo di rilievo durante le proteste di massa che hanno avuto luogo in Russia tra il 2011 e il 2012, in risposta a segnalazioni di brogli elettorali. Nel febbraio 2012, Udaltsov partecipò a un incontro con l’allora presidente Dmitrij Medvedev, insieme ad altri esponenti dell’opposizione.

Le autorità russe hanno intensificato la repressione nei confronti degli attivisti e dei dissidenti, specialmente dopo le manifestazioni contro il governo che hanno caratterizzato quel periodo. La condanna di Udaltsov si inserisce in un contesto di crescente tensione politica e di limitazione delle libertà civili nel paese. L’arresto e la successiva condanna di Udaltsov sono stati accolti con preoccupazione da parte delle organizzazioni per i diritti umani, che denunciano la mancanza di un giusto processo e l’uso della giustizia come strumento di repressione.

Il contesto delle proteste in Russia

Le manifestazioni del 2011-12, che hanno visto una partecipazione massiccia da parte della popolazione, sono state scatenate da accuse di frodi elettorali durante le elezioni parlamentari. Udaltsov è stato una delle figure chiave di queste proteste, che hanno richiesto riforme democratiche e maggiore trasparenza nel governo. La risposta del governo russo a queste manifestazioni è stata caratterizzata da arresti di massa e repressione violenta, con molti attivisti che sono stati costretti a lasciare il paese o a vivere in clandestinità.

L’arresto di Udaltsov e la sua condanna rappresentano un ulteriore passo nella strategia del governo russo di silenziare le voci dissenzienti. Le autorità continuano a giustificare le loro azioni con l’argomento della sicurezza nazionale, mentre molti esperti e osservatori internazionali esprimono preoccupazione per l’erosione dei diritti civili e delle libertà fondamentali in Russia. La situazione politica rimane tesa, con una crescente polarizzazione tra il governo e l’opposizione, che continua a lottare per un cambiamento significativo nel panorama politico del paese.

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