Una diocesi cattolica situata nella parte centro-settentrionale della Nigeria ha confermato il ritrovamento di tutti gli studenti e insegnanti che erano stati rapiti da uomini armati nel mese di novembre. Questo annuncio è stato fatto il 25 dicembre 2025, e segna una svolta significativa in una vicenda che ha tenuto in apprensione le famiglie e l’intera comunità . Fino a poco tempo fa, si stimava che circa 35 studenti fossero ancora dispersi, nonostante il termine delle operazioni di salvataggio da parte delle autorità governative.
Il rapimento e il contesto
Il rapimento, che ha avuto luogo presso il collegio misto St Mary’s a Papiri, nello Stato del Niger, ha coinvolto un totale di 315 studenti e membri del personale, secondo quanto dichiarato dalla Christian Association of Nigeria. Questo evento ha scosso profondamente la nazione, evidenziando la crescente insicurezza in alcune regioni del Paese. Dalla data del sequestro, circa 50 studenti erano riusciti a fuggire, mentre il 7 dicembre il governo nigeriano ha ottenuto il rilascio di ulteriori 100 individui. Il 21 dicembre, le autorità hanno comunicato il rilascio di altri 130 studenti, affermando che “nessuno era rimasto in cattività “.
Discrepanze e reazioni
Tuttavia, le discrepanze tra i numeri forniti dalla Christian Association of Nigeria e quelli riportati dalle autorità scolastiche hanno suscitato polemiche. La situazione ha attirato l’attenzione internazionale, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso preoccupazione, definendo gli omicidi di massa dei cristiani in Nigeria come un “genocidio” e minacciando un possibile intervento militare. Questo contesto di violenza e insicurezza ha sollevato interrogativi sulla capacità del governo nigeriano di proteggere i propri cittadini e garantire la sicurezza nelle scuole.
Attese e prospettive future
La notizia del ritrovamento degli studenti e degli insegnanti è stata accolta con sollievo, ma le famiglie e la comunità locale rimangono in attesa di ulteriori chiarimenti riguardo alle circostanze del rapimento e del successivo rilascio. L’attenzione ora si concentra su come il governo intenda affrontare le questioni di sicurezza e prevenire futuri attacchi contro le scuole e le istituzioni educative nel Paese.
