L’ex commissario europeo Thierry Breton ha espresso il suo disappunto su X, commentando la decisione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti di negargli il visto. Questa azione è stata motivata dall’accusa che il suo provvedimento, il Digital Services Act, avrebbe danneggiato gli interessi americani. Breton ha descritto la situazione come una sorta di “caccia alle streghe” in riferimento alla storica figura di Joseph McCarthy, noto per le sue pratiche di persecuzione politica.
Le dichiarazioni di Thierry Breton
Il 24 dicembre 2025, da Roma, Thierry Breton ha pubblicato un post su X in cui ha sottolineato l’unanimità del Parlamento europeo nell’approvazione del Digital Services Act. Secondo Breton, il 90% dei membri del Parlamento e tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno sostenuto questa legge, evidenziando il consenso democratico su un tema così delicato. Ha poi rivolto un messaggio ai suoi “amici americani”, affermando che la censura non è dove loro credono che sia, insinuando che la decisione del governo statunitense di negargli il visto possa essere interpretata come un atto di censura nei confronti di un funzionario europeo.
Il contesto del Digital Services Act
Il Digital Services Act, introdotto da Breton, mira a regolamentare i servizi digitali all’interno dell’Unione Europea, stabilendo obblighi per le piattaforme online riguardo alla gestione dei contenuti e alla protezione dei dati degli utenti. Questa legge ha suscitato un ampio dibattito, non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti, dove molte aziende tecnologiche hanno espresso preoccupazioni riguardo alle sue potenziali implicazioni. La negazione del visto a Breton si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra le normative europee e gli interessi delle imprese americane.
Reazioni politiche e diplomatiche
La decisione degli Stati Uniti ha sollevato interrogativi e reazioni tra i funzionari europei. Alcuni hanno interpretato il divieto come un segnale di tensione crescente nelle relazioni transatlantiche, soprattutto in un momento in cui la cooperazione su questioni digitali e tecnologiche è cruciale. Le autorità europee stanno monitorando attentamente la situazione, considerando le possibili ripercussioni diplomatiche e commerciali. La questione del visto di Breton potrebbe influenzare i futuri colloqui tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, specialmente in merito alla regolamentazione dei servizi digitali e alla protezione dei dati.
La polemica sollevata da Thierry Breton e la risposta del governo americano evidenziano le sfide che i leader europei affrontano nel bilanciare gli interessi nazionali e le normative globali, mentre cercano di mantenere un dialogo costruttivo con gli alleati americani.
