Crosetto: “La situazione a Gaza è complessa, peggiore dell’Afghanistan”

Egidio Luigi

Dicembre 23, 2025

Martedì 23 dicembre 2025, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione in Gaza durante la sua visita al contingente italiano a Novo Selo, in Bulgaria. In un contesto di crescente preoccupazione per la stabilità della regione, Crosetto ha evidenziato le difficoltà che una missione internazionale potrebbe affrontare, definendo la situazione attuale “molto peggio dell’Afghanistan“.

Durante l’incontro, il ministro ha sottolineato che l’Italia non è l’unico attore a decidere il proprio impegno in questa missione, ma fa parte di una coalizione internazionale che sta cercando di stabilire una presenza in una zona caratterizzata da conflitti e instabilità. Crosetto ha descritto Gaza come un’area “non ancora pacificata”, dove continuano a operare milizie e dove sono presenti bunker sotterranei pieni di armi. Questo scenario comporta un “rischio molto alto”, come ha affermato il Ministro, rendendo evidente la complessità della situazione.

Il contesto della missione in Gaza

La missione di stabilizzazione in Gaza, che potrebbe coinvolgere l’Italia, si inserisce in un quadro internazionale molto complesso. Crosetto ha messo in evidenza che, attualmente, non esiste un progetto definito per la partecipazione italiana, ma ha confermato che il governo valuterà come contribuire man mano che i dettagli della missione saranno chiariti. Questo approccio riflette la cautela necessaria in un contesto dove il conflitto è ancora attivo e le condizioni di sicurezza rimangono precarie.

L’analisi della situazione attuale in Gaza mostra un’area in cui le tensioni non si sono placate e dove il rischio di escalation è palpabile. Le forze militari locali continuano a combattere, e la presenza di armamenti e fortificazioni sotterranee complica ulteriormente qualsiasi tentativo di stabilizzazione. Le dichiarazioni di Crosetto evidenziano la necessità di un’attenta pianificazione e di una valutazione continua dei rischi prima di intraprendere qualsiasi azione.

Le implicazioni per l’Italia

L’Italia, storicamente coinvolta in missioni di pace e stabilizzazione, si trova ora di fronte a una scelta difficile. La partecipazione a una missione in Gaza comporterebbe non solo un impegno militare, ma anche un significativo investimento di risorse e personale. Crosetto ha chiarito che la decisione finale sulla partecipazione italiana dipenderà dalla definizione di progetti concreti e dalla valutazione delle condizioni di sicurezza.

La questione è particolarmente delicata, dato il costo umano e materiale sostenuto dall’Italia in precedenti missioni, come quella in Afghanistan. Le esperienze passate hanno insegnato che l’intervento in contesti complessi richiede un’analisi approfondita e una strategia ben definita. Pertanto, il governo italiano dovrà considerare attentamente tutti gli aspetti prima di prendere una decisione.

La visita di Crosetto al contingente italiano in Bulgaria non è solo un segnale di sostegno alle forze armate, ma anche un’opportunità per riflettere sulle sfide future e sulle responsabilità che l’Italia potrebbe assumere nel contesto della sicurezza internazionale. La situazione in Gaza rimane incerta, e le prossime settimane saranno cruciali per definire il ruolo dell’Italia in questo scenario complesso.

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