Da tempo siamo testimoni di un fenomeno diseducativo e vandalico: l’occupazione delle scuole nella nostra città da parte di piccole e agguerrite fazioni di studenti. Questi ultimi affermano di appropriarsi degli istituti scolastici per portare alla luce questioni sociali e politiche, sia nazionali che internazionali, che ritengono di poter contribuire a risolvere attraverso tali azioni.
Intervento dei dirigenti scolastici
I dirigenti scolastici dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) hanno recentemente inviato una lettera al sindaco di Roma e al prefetto, evidenziando questo comportamento che, a loro avviso, è insano e incivile. Nella missiva, si sottolineano i danni materiali, che lo scorso anno hanno superato i 2 milioni di euro, ma si mettono in risalto anche le conseguenze più gravi, ovvero il danno formativo. L’interruzione delle lezioni, che può durare settimane o addirittura mesi, colpisce in modo particolare gli studenti con maggiori difficoltà culturali, i quali spesso non riescono a compensare queste lacune con ripetizioni private a pagamento.
Proposte per un cambiamento
I dirigenti scolastici chiedono, pertanto, di concordare azioni propositive per trasformare il triste rito delle occupazioni in un’opportunità di crescita. Propongono di individuare spazi formativi extracurricolari dove gli studenti possano esprimere i loro talenti e soddisfare la domanda di un’istruzione che superi i confini del curricolo tradizionale. Tra le proposte ci sono attività legate alla musica, al teatro, al cinema, alla robotica, all’intelligenza artificiale, alla lettura critica dei quotidiani e alla didattica laboratoriale, affrontando anche temi psicologici legati all’adolescenza.
Collaborazione con le istituzioni
Il presidente di ANP Roma, Mario Rusconi, e la presidente di ANP Lazio, Cristina Costrelli, hanno suggerito che la città metropolitana, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dovrebbe definire le caratteristiche logistiche di questa proposta. È necessario predisporre sia gli aspetti normativi che quelli organizzativi, che potrebbero essere discussi durante la “settimana degli studenti”, un’iniziativa che il Ministero sollecita da anni nelle scuole. Questo approccio mira a creare un ambiente educativo più inclusivo e stimolante per tutti gli studenti, evitando che le occupazioni diventino un ostacolo alla loro formazione.
