Sull’uso degli asset russi, Macron ha deluso Merz durante il vertice Ue

Egidio Luigi

Dicembre 21, 2025

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha tentato di persuadere i leader dell’Unione Europea a utilizzare i 210 miliardi di euro di beni sovrani russi congelati per fornire supporto all’Ucraina. Tuttavia, ha scoperto di non avere il sostegno cruciale di Emmanuel Macron. Questa situazione è emersa in un articolo pubblicato dal Financial Times, che analizza gli sviluppi del vertice dei 27, dove è stato deciso di non impiegare gli asset russi a favore di Kiev.

La dinamica tra Germania e Francia

Il titolo dell’articolo del Financial Times evidenzia un’inversione di ruoli: la Francia, con il suo approccio esitante, ha sorpreso una Berlino sempre più assertiva. Un alto diplomatico dell’Unione Europea, presente ai colloqui serali del summit, ha commentato che “Macron ha tradito Merz e sa che dovrà pagare un prezzo per questo”. Tuttavia, secondo la fonte, Macron si trova in una posizione di debolezza, costretto ad allinearsi con Giorgia Meloni. Questo stallo evidenzia una nuova dinamica tra le due principali potenze europee: una Germania proattiva e una Francia riluttante.

Dopo l’elezione di Merz a maggio, Berlino ha mostrato una nuova assertività. Il governo tedesco ha sbloccato investimenti fino a 1.000 miliardi di euro per la difesa e le infrastrutture nei prossimi dieci anni. Al contrario, Parigi è stata frenata da un elevato debito pubblico e da una crescente instabilità politica, che ha caratterizzato la seconda metà del mandato di Macron. Questa differenza di approccio tra i due paesi sta influenzando non solo le decisioni interne, ma anche la politica estera dell’Unione Europea.

Le ripercussioni per l’Unione Europea

La mancanza di un accordo sull’uso degli asset russi ha ripercussioni significative per l’Unione Europea, specialmente in un momento critico come quello attuale, in cui l’Ucraina continua a fronteggiare sfide enormi. La decisione di non utilizzare i beni congelati per supportare Kiev potrebbe indebolire ulteriormente l’unità europea e la sua capacità di rispondere a crisi internazionali.

La situazione mette in luce la necessità di una leadership forte e coesa all’interno dell’Unione. La divergenza di vedute tra Germania e Francia potrebbe portare a una frammentazione delle politiche europee, con il rischio di una minore efficacia nell’affrontare le sfide globali. La questione degli asset russi rappresenta solo uno dei molti temi in discussione, ma è emblematico delle tensioni esistenti tra i principali attori europei.

In questo contesto, è fondamentale che i leader europei trovino un terreno comune per affrontare le crisi attuali e future. La cooperazione tra le potenze europee è essenziale per garantire una risposta efficace e coordinata alle sfide che l’Unione Europea si trova ad affrontare, sia interne che esterne.

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