Papa Leone ha lanciato un accorato appello durante l’Angelus, esprimendo il desiderio che tutti i bambini del mondo possano vivere nella pace. Questo messaggio è stato rivolto ai numerosi bambini presenti in piazza, che hanno partecipato alla tradizionale benedizione del Bambinello, un gesto simbolico che richiama l’attenzione sui conflitti che affliggono il pianeta. Le parole del Papa, pronunciate alla vigilia delle celebrazioni natalizie, hanno invitato a non perdere l’opportunità di esercitare pietà e carità, misericordia e abbandono, sottolineando l’importanza di perdonare, incoraggiare e offrire speranza a chi ci circonda.
Visita del Patriarca Pizzaballa a Gaza
Oggi, 12 dicembre 2025, si è conclusa la visita di tre giorni del Patriarca latino Pierbattista Pizzaballa a Gaza, un evento significativo per la comunità cristiana locale, che ha vissuto momenti di grande sofferenza. Durante le celebrazioni natalizie, che includono una messa, un presepe vivente, canti di Natale e lo scambio di regali, il cardinale ha dedicato un momento speciale al battesimo di un neonato. Questo gesto rappresenta la sintesi del significato della visita, in un contesto in cui la comunità cristiana è ridotta a circa 400 membri e ha accolto, negli ultimi due anni di conflitto, malati, disabili e anziani, anche di fede musulmana.
La Sacra Famiglia, simbolo di speranza, si aggrappa a un futuro migliore, sostenuta dall’ottimismo che Pizzaballa ha voluto trasmettere. Durante la sua visita, il Patriarca ha distribuito regali e dolcetti ai bambini, piccoli segni di aiuto umanitario che spera di poter intensificare a breve. Ha offerto abbracci e strette di mano agli adulti e ha portato la comunione ai malati, visitandoli nei loro letti di fortuna allestiti tra le macerie di un contesto devastato da bombardamenti.
La situazione a Gaza e il supporto ai più vulnerabili
Ieri, Pizzaballa ha effettuato un’ampia ricognizione delle strutture della Sacra Famiglia e delle abitazioni dei parrocchiani, la maggior parte delle quali sono state distrutte. Ha anche visitato la tendopoli di sfollati, sorgente sulla spiaggia, colpita in questi giorni da piogge torrenziali. Un momento particolarmente toccante è stato quello dedicato ai bambini disabili, alcuni dei quali versano in condizioni gravi. Questi giovani, durante l’ordine di evacuazione verso sud dell’IDF, hanno scelto di rimanere nella parrocchia con il clero, poiché intraprendere il viaggio li avrebbe esposti a un rischio imminente.
Oggi alla Sacra Famiglia si è respirata un’atmosfera di quasi normalità, come se fosse davvero Natale, grazie ai gesti affettuosi del Patriarca, in particolare verso i bambini, che sono stati le prime vittime delle privazioni e dell’incertezza degli ultimi due anni. La distensione dei rapporti con Israele, promossa anche dal Pontefice, che mercoledì scorso ha avuto un colloquio telefonico con il presidente israeliano Isaac Herzog, offre la speranza che le promesse di Pizzaballa possano concretizzarsi.
“Abbiamo le nostre radici qui e qui resteremo, ricostruiremo tutto”, ha affermato il Patriarca riabbracciando i fedeli, esprimendo così la determinazione della comunità cristiana di rimanere e ricostruire nonostante le difficoltà.
