Trump ordina attacco contro l’Isis in Siria, colpiti 70 obiettivi strategici

Egidio Luigi

Dicembre 20, 2025

Donald Trump ha mantenuto la sua parola e ha dato avvio a una risposta militare concreta dopo l’uccisione di tre cittadini americani nella regione di Palmira. Il 19 dicembre 2025, il presidente degli Stati Uniti ha ordinato una vasta offensiva contro lo Stato Islamico in Siria, colpendo oltre 70 obiettivi in diverse località. Questa operazione, denominata ‘Occhio di falco’, è stata comunicata dal Comando centrale americano, Centcom. Trump ha descritto l’azione come una “fortissima rappresaglia”, avvertendo che chiunque attacchi o minacci gli Stati Uniti “sarà colpito più duramente che mai”.

Dettagli dell’operazione militare

Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, i bombardamenti statunitensi hanno causato la morte di almeno cinque membri dell’Isis, tra cui il leader di una cellula responsabile dell’uso di droni. Fonti della sicurezza siriana hanno confermato all’Afp che i raid hanno preso di mira le cellule jihadiste nel deserto di Badia, interessando le province di Homs, Deir az Zor e Raqqa. È importante notare che le operazioni non hanno incluso azioni di terra. La maggior parte degli obiettivi colpiti si trovava in una zona montuosa a nord di Palmira.

L’azione militare ha visto l’impiego di aerei da combattimento, elicotteri d’attacco e artiglieria, e gode del supporto del governo di Damasco, come sottolineato da Trump. Inoltre, i jet giordani hanno partecipato all’operazione nell’ambito della Coalizione internazionale anti-Isis, alla quale ha recentemente aderito anche la Siria, ora sotto la guida di Ahmed al-Sharaa.

Contesto politico e storico

Il presidente ad interim Ahmed al-Sharaa ha visitato la Casa Bianca all’inizio di novembre, segnando la conclusione di un processo di riabilitazione che ha portato alla rimozione definitiva delle sanzioni nei confronti della Siria, avvenuta pochi giorni fa. L’incidente di Palmira rappresenta il primo attacco di questo tipo da quando le forze guidate da al-Sharaa hanno rovesciato il governo di Bashar al-Assad e hanno riallacciato i rapporti con Washington.

Al-Sharaa, che in passato era conosciuto come Abu Mohammad al-Jolani e leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), era stato ricercato dagli Stati Uniti per anni. Su di lui pendeva una taglia di 10 milioni di dollari per terrorismo, rimossa nel dicembre 2024. Negli ultimi anni, ha preso le distanze da al-Qaeda, sciogliendo il gruppo originario e avviando una svolta presentata come moderata.

Le conseguenze dell’attacco a Palmira

L’operazione ‘Occhio di falco’ è stata avviata in risposta all’attacco del 12 dicembre a Palmira, in cui un cecchino affiliato allo Stato Islamico ha aperto il fuoco contro una pattuglia congiunta Usa-siriana, causando la morte di due soldati statunitensi e di un interprete civile. Le autorità di Damasco hanno arrestato diversi membri delle forze di sicurezza dopo aver accertato che l’attentatore era parte delle stesse e sospettato di avere simpatie estremiste.

Nei giorni successivi all’incidente, Trump aveva promesso una risposta “forte” e aveva accolto a Dover le bare dei tre concittadini uccisi. La risposta militare si è tradotta in una delle operazioni più ampie contro l’Isis degli ultimi mesi, mentre si registrano nuovi movimenti e rafforzamenti delle forze statunitensi nel nord-est della Siria. Questi sviluppi segnano un chiaro segnale di continuità strategica in una regione caratterizzata da profonde instabilità.

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