Una scena surreale ha catturato l’attenzione del pubblico e dei media: una famiglia britannica è finita al centro di una controversia dopo aver tentato di imbarcare una nonna di 89 anni, già deceduta, su un volo di linea di easyJet. L’incidente è avvenuto il 2 gennaio 2025, su un volo in partenza da Malaga con destinazione Londra Gatwick. Il volo è stato costretto a fermarsi prima del decollo, dopo che alcuni passeggeri hanno notato la situazione allarmante e hanno avvisato l’equipaggio. I paramedici, intervenuti a bordo, hanno confermato il decesso della donna, causando un notevole ritardo e disagi per gli altri passeggeri.
Le testimonianze shock: “Sembrava già morta”
Le reazioni dei testimoni presenti a bordo sono state immediate e scioccanti. Diversi passeggeri hanno descritto la nonna come immobile e priva di vita, con evidenti segni di sofferenza. “Era chiaro che non stesse bene”, hanno affermato alcuni di loro, evidenziando come l’anziana apparisse esanime già prima di salire sull’aereo. La scena ha suscitato preoccupazione e confusione tra i passeggeri, molti dei quali si sono chiesti come fosse stato possibile consentire l’imbarco di una persona in tali condizioni.
L’esplosione sui social e le accuse virali
L’episodio ha rapidamente guadagnato visibilità sui social media, dopo che una passeggera ha condiviso un post critico, corredato da una foto scattata prima dell’imbarco. “Da quando EasyJet fa salire anche i morti sugli aerei?” ha scritto, scatenando un’ondata di indignazione e commenti. Secondo il suo racconto, l’aereo sarebbe stato evacuato e il volo cancellato, generando un clima di rabbia e sarcasmo nei confronti della compagnia aerea. “Non ti fanno volare se sei ubriaco, ma a quanto pare va bene se sei morto”, ha aggiunto, sottolineando l’assurdità della situazione.
Il sospetto del risparmio sui costi
Tra i passeggeri, è emersa un’ipotesi inquietante: la famiglia avrebbe tentato di far passare la nonna per addormentata per evitare le spese elevate legate al rimpatrio di una salma dall’estero. Questa teoria, sebbene non confermata, ha alimentato ulteriormente la controversia. I costi per il rimpatrio possono superare diverse migliaia di sterline, specialmente in assenza di un’assicurazione di viaggio, e ciò ha sollevato interrogativi sull’etica e le motivazioni della famiglia coinvolta.
L’intervento dei paramedici e lo stop al volo
L’intervento dei paramedici è stato cruciale: prima del decollo, sono saliti a bordo e hanno verificato il decesso dell’anziana. Di conseguenza, il volo è stato bloccato e cancellato, causando notevoli disagi per i passeggeri, costretti ad attendere ore prima di ricevere informazioni su una nuova partenza. La situazione ha creato un clima di frustrazione tra i viaggiatori, che si sono trovati coinvolti in un evento inaspettato e drammatico.
La versione di EasyJet: “Era viva all’imbarco”
In risposta al clamore mediatico, easyJet ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, negando le accuse mosse nei loro confronti. Secondo la compagnia, la donna era viva al momento dell’imbarco e possedeva un certificato medico che attestava la sua idoneità al volo. EasyJet ha affermato che il decesso sarebbe avvenuto poco prima del decollo, cercando di chiarire la propria posizione in un contesto di crescente preoccupazione e polemica.
