Il ministro degli Esteri del Venezuela, Yván Gil, ha risposto con fermezza alle recenti affermazioni del segretario di Stato statunitense, Marco Rubio. In un messaggio diffuso tramite Telegram, Gil ha definito Rubio un “bugiardo patologico” e lo ha accusato di alimentare un “odio malato” nei confronti dell’America Latina. Questa dichiarazione è giunta il 30 dicembre 2025, in un contesto di crescente tensione tra i due paesi.
Polemica tra i due paesi
La polemica è esplosa dopo che Rubio, durante un bilancio di fine anno, ha ribadito l’intenzione dell’amministrazione Trump di introdurre un blocco navale contro le petroliere venezuelane. Il segretario di Stato ha etichettato il governo di Nicolás Maduro come un “regime illegittimo” e ha accusato il paese di essere complice di atti di terrorismo. Le parole di Rubio hanno suscitato una pronta reazione da parte del cancelliere venezuelano, che ha messo in discussione le vere motivazioni della retorica statunitense.
Accuse e interessi politici
Gil ha affermato che Rubio non rappresenta gli interessi del popolo americano, ma piuttosto quelli delle “mafie di Miami“, che secondo lui finanziano la carriera politica del segretario di Stato. Questa accusa mette in discussione l’integrità delle posizioni assunte da Rubio e il suo legame con gli ambienti politici di Miami, storicamente critici nei confronti del governo venezuelano.
Retorica e risorse energetiche
Il ministro ha continuato a sottolineare che la retorica aggressiva e le minacce di sanzioni non sono altro che un velo per nascondere il vero intento di Washington: “rubare il petrolio e le risorse” del Venezuela. Questa affermazione evidenzia le tensioni geopolitiche in corso e la lotta per il controllo delle risorse energetiche in un contesto di crisi economica e sociale nel paese sudamericano. Il confronto tra i due rappresentanti politici mette in luce la complessità delle relazioni tra Stati Uniti e Venezuela, un tema che continua a generare dibattiti e controversie a livello internazionale.