Il fenomeno delle occupazioni nelle scuole superiori di Roma continua a destare preoccupazione tra i dirigenti scolastici. In una lettera aperta, l’Associazione Nazionale Presidi di Roma e del Lazio ha espresso la propria indignazione per il ripetersi di tali eventi, che negli ultimi anni hanno provocato danni ingenti alle strutture scolastiche, stimati in centinaia di migliaia di euro. Nonostante i danni, i responsabili di queste azioni rimangono sconosciuti, aggravando la situazione.
Gestione delle occupazioni nelle scuole
I dirigenti scolastici e i docenti si trovano a dover affrontare un impegno straordinario per gestire le occupazioni, dedicando giorni e settimane a trattative con piccoli gruppi di studenti. Questi gruppi, sebbene siano esigui, riescono a compromettere il diritto allo studio della maggior parte degli alunni, creando tensioni e divisioni all’interno delle scuole. La lettera sottolinea come i presidi siano aperti al dialogo e disposti a trovare soluzioni che permettano la partecipazione degli studenti, nel rispetto delle normative scolastiche.
Richiesta di intervento dalle autoritÃ
La richiesta di un intervento deciso da parte delle autorità competenti si fa sempre più pressante. I dirigenti scolastici auspicano che venga fatta chiarezza su chi siano i responsabili delle occupazioni, per proteggere i diritti della maggioranza degli studenti che desiderano proseguire il proprio percorso educativo senza interruzioni. La lettera evidenzia anche come, in situazioni di illegalità e confusione, la presenza di infiltrati possa aggravare ulteriormente le dinamiche all’interno delle scuole, rendendo necessaria un’azione tempestiva per preservare un ambiente educativo sano.
Posizione dei presidenti dell’ANP
Cristina Costarelli, presidente dell’ANP Lazio, e Mario Rusconi, presidente dell’ANP Roma, hanno ribadito l’importanza di tutelare non solo il diritto allo studio, ma anche il vivere civile che deve contraddistinguere ogni istituzione scolastica. La loro posizione evidenzia la necessità di un intervento collettivo per affrontare un problema che, se non gestito, potrebbe compromettere seriamente il futuro educativo delle nuove generazioni.
