L’anima ecologica della Sicilia si rivela nei viaggi a passo lento

Egidio Luigi

Dicembre 18, 2025

La Sicilia si presenta come una meta che va oltre il consueto richiamo delle sue spiagge e delle località turistiche affollate. Chi desidera una pausa dal ritmo frenetico della vita quotidiana trova nell’isola un’opportunità di turismo lento, caratterizzato da lunghe passeggiate e pedalate che intrecciano natura e storia, comunità e momenti di isolamento. Nel 2025, la Sicilia si propone come un luogo ideale per un’esperienza di viaggio più sostenibile, capace di rispettare e valorizzare il patrimonio culturale e sociale dei suoi territori.

La valle del Belìce: Un viaggio tra storia e ricostruzione

La Valle del Belìce, situata tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, è un esempio emblematico di come il paesaggio possa essere intrinsecamente legato alla storia. La notte del 14 gennaio 1968, un devastante terremoto colpì questa area, riducendo al suolo comuni come Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Montevago. Le conseguenze furono drammatiche: centinaia di vittime e decine di migliaia di sfollati. Questo evento segnò l’inizio di un lungo processo di ricostruzione, che ha trasformato in modo irreversibile il volto della valle.

Le nuove città vennero costruite in posizioni diverse rispetto ai centri originari, mentre i resti dei centri storici abbandonati rimangono come testimonianze di un passato che non può essere dimenticato. Gibellina, che nel 2026 sarà Capitale dell’Arte Contemporanea, è il simbolo di questa trasformazione. Qui, il Cretto di Alberto Burri, una colata di cemento bianco, copre le rovine dell’antico abitato, lasciando in evidenza i tracciati delle strade, come se fossero cicatrici nel terreno. Oltre ai luoghi della memoria, la Valle del Belìce offre anche un patrimonio naturalistico spesso sottovalutato, con il fiume Belìce e i suoi affluenti che si snodano attraverso campagne e boschi, proponendo itinerari ideali per il trekking e le escursioni in bicicletta.

Rocca di Cerere: Un geoparco ricco di storia

Proseguendo verso il cuore della Sicilia, il Rocca di Cerere Unesco Global Geopark si estende su un’area di 1.279 chilometri quadrati nella provincia di Enna. Questo territorio complesso è un crocevia di storia geologica, umana e paesaggio contemporaneo. Il nome Rocca di Cerere si riferisce al culto di Demetra, la dea della fertilità, che ha radici profonde in queste terre. La connessione tra la terra, la sua produttività e le comunità che l’hanno abitata è una delle tematiche fondamentali che si possono esplorare all’interno del geoparco.

In pochi chilometri si passa da ambienti umidi, come il lago di Pergusa, a boschi di leccio e roverella, fino a panorami mozzafiato come quelli di Monte Altesina, la cima più alta dei Monti Erei. Questo contesto naturale è punteggiato da siti di grande valore storico e culturale, come l’area mineraria di Floristella-Grottacalda e importanti siti archeologici, tra cui Morgantina e la Villa Romana del Casale.

Ciclovia dei parchi: Un viaggio sostenibile in bicicletta

Per gli amanti della bicicletta, la Ciclovia dei Parchi rappresenta una valida opzione per scoprire la Sicilia in modo sostenibile. Questo percorso collega il Parco fluviale dell’Alcantara al Parco delle Madonie, attraversando anche i parchi dell’Etna e dei Nebrodi. La ciclovia si snoda attraverso borghi interni, contrade e strade secondarie, permettendo di esplorare luoghi meno noti e spesso trascurati dal turismo di massa.

Borghi come Petralia Soprana e Petralia Sottana, situati nel cuore delle Madonie, incarnano questa esperienza autentica. Qui la sosta non è solo un momento di pausa, ma un’opportunità per interagire con la vita quotidiana, tra bar frequentati dagli abitanti e ritmi di vita più lenti.

Sentiero di Sant’Anna: Un percorso di fede e cultura

Verso Occidente, un altro percorso affascinante è il sentiero di Sant’Anna, che conduce fino al suggestivo paese di Erice. Questo itinerario passa dal Santuario di Sant’Anna, risalente ai primi anni del ‘600. Una volta arrivati a Erice, la visita ai monumenti locali è d’obbligo: dal Duomo al Castello di Venere, senza dimenticare la Torretta Pepoli. Dopo oltre cinque chilometri di camminata in salita, una sosta per gustare le genovesi, un dolce tipico della zona a base di pasta frolla e crema, rappresenta una dolce ricompensa. Scoprire una cultura attraverso un viaggio lento è un’esperienza che arricchisce e coinvolge.

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