Dan Bongino, attuale vice direttore dell’FBI, ha annunciato ufficialmente la sua intenzione di lasciare l’incarico nel mese di gennaio 2026. La notizia è stata comunicata attraverso un post pubblicato su X, in cui Bongino ha rivelato che la sua esperienza alla guida dell’agenzia federale sta per giungere al termine.
Nel messaggio, Bongino ha espresso la sua gratitudine nei confronti del presidente Donald Trump, della ministra della Giustizia Pam Bondi e del direttore dell’FBI Kash Patel, ringraziandoli per l’opportunità di servire il Paese durante il suo mandato. Questa dichiarazione segna un momento significativo per Bongino, che ha ricoperto un ruolo di spicco all’interno dell’agenzia.
Il percorso professionale di Bongino
Dan Bongino ha un background solido, avendo lavorato come agente della polizia di New York e successivamente come membro del Secret Service. Negli ultimi anni, è diventato un noto podcaster e commentatore di orientamento conservatore. La sua carriera è stata caratterizzata da un forte sostegno a Donald Trump, e nel suo programma, il “Dan Bongino Show“, ha frequentemente discusso della cosiddetta Big Lie riguardante le elezioni presidenziali del 2020.
Bongino ha utilizzato la sua piattaforma per esprimere opinioni forti e per difendere Trump dalle varie indagini che lo hanno coinvolto. In particolare, ha discusso delle inchieste dell’FBI relative ai documenti riservati trovati a Mar-a-Lago, sostenendo che tali operazioni fossero orchestrate dall’amministrazione Biden.
Impatto e reazioni
La decisione di Bongino di lasciare l’FBI ha suscitato reazioni diverse nel panorama politico e mediatico. I suoi sostenitori lodano il suo impegno e la sua dedizione, mentre i critici sollevano interrogativi sulla sua influenza all’interno dell’agenzia e sulle posizioni espresse durante il suo mandato. La sua uscita potrebbe segnare un cambiamento significativo nella direzione dell’FBI, un’agenzia che ha affrontato sfide e pressioni senza precedenti negli ultimi anni.
Con la sua partenza, si apre un nuovo capitolo per l’FBI, e sarà interessante osservare chi prenderà il suo posto e come questo potrebbe influenzare le future indagini e le politiche dell’agenzia. Mentre Bongino si prepara a lasciare il suo incarico, il suo impatto sul dibattito politico e sulla percezione pubblica dell’FBI rimarrà un tema di discussione.
