Dopo aver avviato un’azione legale contro Euroclear per il presunto “blocco e uso illegale” dei beni congelati, la Banca Centrale Russa ha reso noto che intende intraprendere un’analoga iniziativa nei confronti di altre istituzioni finanziarie europee. Questa mossa arriva in un contesto di crescente tensione tra Mosca e l’Unione Europea, dove il congelamento degli asset russi è diventato un tema centrale a causa delle sanzioni imposte in risposta all’invasione dell’Ucraina.
La causa contro Euroclear
Il 18 dicembre 2025, la Banca Centrale Russa ha ufficialmente presentato una causa presso il Tribunale Arbitrale di Mosca, chiedendo un risarcimento di 200 miliardi di euro dal fondo belga Euroclear. Questo fondo è noto per gestire una parte significativa degli asset congelati della Russia, e la Banca Centrale ha denunciato che gli sforzi delle autorità europee hanno portato a un “prelievo illegale” dei capitali russi. La questione è di particolare rilevanza poiché Euroclear detiene una grande quantità di titoli e obbligazioni russi, e il congelamento di questi beni ha avuto un impatto significativo sulle finanze del paese.
Le autorità russe hanno sottolineato che la causa non si limita a Euroclear, ma si estende anche a “banche europee” che, secondo Mosca, stanno partecipando a pratiche simili. La Banca Centrale ha comunicato attraverso il suo canale Telegram che queste azioni legali sono motivate dalla necessità di proteggere gli interessi economici della Russia e di contrastare quelle che considera violazioni del diritto internazionale.
Le implicazioni legali e finanziarie
La decisione della Banca Centrale Russa di procedere con queste azioni legali potrebbe avere ripercussioni significative non solo per le istituzioni coinvolte, ma anche per le relazioni economiche tra Russia e Unione Europea. La causa contro Euroclear e altre banche potrebbe innescare una serie di contenziosi legali che si protrarranno nel tempo, complicando ulteriormente le già tese interazioni commerciali tra le due parti.
Le autorità russe hanno evidenziato che il congelamento degli asset e il loro utilizzo illegale rappresentano una violazione dei diritti di proprietà e delle norme internazionali. La Banca Centrale ha dichiarato che continuerà a difendere i propri interessi e a cercare giustizia attraverso le vie legali, portando avanti la sua battaglia contro le sanzioni imposte dall’Unione Europea. Questa strategia legale non solo mira a ottenere un risarcimento, ma anche a riaffermare la posizione della Russia nel contesto economico globale.
La situazione si evolve in un clima di crescente conflitto geopolitico, dove le sanzioni economiche e le misure di congelamento degli asset sono diventate strumenti chiave nelle strategie delle nazioni. Con il passare del tempo, sarà interessante osservare come queste azioni legali influenzeranno le dynamiche economiche e politiche tra Mosca e Bruxelles.
