Il Parlamento europeo approva definitivamente il divieto di importazione di gas russo

Egidio Luigi

Dicembre 17, 2025

Il 17 dicembre 2025, il Parlamento Europeo di Bruxelles ha approvato un accordo significativo riguardante le importazioni di gas dalla Russia. Con un ampio consenso di 500 voti favorevoli, 120 contrari e 32 astensioni, è stata sancita l’intesa per un interruzione graduale delle importazioni di gas e gas naturale liquefatto (GNL) provenienti da Mosca. Questa decisione rappresenta un passo importante verso l’autonomia energetica dell’Unione Europea.

Dettagli del regolamento

Il nuovo regolamento stabilisce un divieto totale per le importazioni di gas naturale liquefatto a partire dalla fine del 2026. Per quanto riguarda il gas trasportato tramite gasdotti, il divieto entrerà in vigore nell’autunno del 2027. L’implementazione di queste misure avverrà in modo graduale: il divieto sarà attivo sei settimane dopo l’entrata in vigore del regolamento, permettendo così una transizione per i contratti già esistenti. Questa strategia è stata pensata per minimizzare l’impatto economico sui Paesi membri e garantire una transizione più fluida verso fonti energetiche alternative.

Contesto politico e motivazioni

L’approvazione di questa intesa si inserisce in un contesto geopolitico complesso, dove la dipendenza dell’Europa dal gas russo è diventata un tema cruciale. Le tensioni politiche e le crisi internazionali hanno spinto l’Unione Europea a cercare soluzioni per ridurre questa vulnerabilità. La decisione di interrompere le importazioni di gas dalla Russia è stata accolta come una risposta necessaria per garantire la sicurezza energetica dell’Europa e promuovere la sostenibilità ambientale attraverso l’adozione di fonti rinnovabili.

Reazioni e prospettive future

Le reazioni all’approvazione del regolamento sono state variegate. Da un lato, molti eurodeputati hanno accolto con favore questa mossa, evidenziando l’importanza di un’Europa unita e indipendente. Dall’altro, ci sono preoccupazioni riguardo all’impatto economico che questa transizione potrebbe avere su alcuni Paesi membri, specialmente quelli più dipendenti dalle forniture russe.

In questo scenario, l’Unione Europea dovrà affrontare la sfida di diversificare le proprie fonti energetiche e investire in infrastrutture che possano supportare questa transizione. La strada verso l’autonomia energetica è lunga e richiederà un impegno collettivo per garantire un approvvigionamento energetico stabile e sostenibile per tutti i cittadini europei.

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