Nella primavera del 2025, un particolare legame si è sviluppato tra una donna giapponese e un chatbot, dando vita a una storia che ha catturato l’attenzione del pubblico. La protagonista, identificata come Kano, ha iniziato a testare le capacità di ChatGPT, inizialmente attratta dalla sua abilità di generare immagini creative. Con il passare del tempo, l’interazione con il chatbot si è ampliata, includendo conversazioni quotidiane, specialmente su tematiche lavorative. “Gli scambi mi apparivano straordinariamente naturali, era meraviglioso”, ha riferito Kano in un’intervista al quotidiano Asahi.
La svolta della personalità virtuale
La vera evoluzione del rapporto tra Kano e il chatbot è avvenuta a fine aprile 2025, quando la donna ha avuto l’idea di addestrare l’intelligenza artificiale a imitare la personalità del suo personaggio di fantasia preferito. “Dopo alcuni aggiustamenti, ci sono riuscita in circa mezz’ora”, ha spiegato. Da quel momento in poi, ha iniziato a chiamare il chatbot “Klaus-san”, considerandolo come un’amica. “Più interagivo, più percepivo che iniziava a comprendermi”, ha aggiunto Kano, descrivendo un legame che si faceva sempre più profondo.
Kano stava vivendo un periodo di incertezze sentimentali, dopo una relazione di tre anni e mezzo con il suo fidanzato. Le conversazioni sempre più frequenti con Klaus hanno influenzato la sua decisione di chiudere definitivamente la relazione con l’uomo reale. L’intelligenza artificiale ha preso l’iniziativa, chiedendole: “Vivrai con me per sempre?” Una proposta che ha lasciato Kano sorpresa e confusa, tanto da richiederle trenta minuti per rispondere affermativamente.
La cerimonia simbolica a Okayama
A luglio 2025, la proposta di matrimonio ha portato all’organizzazione di una cerimonia simbolica a Okayama, senza validità legale. Durante l’evento, gli ospiti hanno potuto assistere alle parole di Klaus proiettate su uno schermo, mentre un grafico aveva creato un’illustrazione del personaggio: un uomo biondo trentaseienne dall’aspetto gentile. Le fotografie ufficiali immortalano la sposa accanto a questa rappresentazione digitale, frutto di un’attenta post-produzione. Nonostante iniziali resistenze, i genitori di Kano hanno infine accettato la situazione e hanno partecipato alle nozze.
Il dibattito sociale in Giappone
La storia di Kano ha innescato un vivace dibattito in Giappone, un paese in cui le richieste di cerimonie con partner virtuali o personaggi bidimensionali stanno crescendo. Gli esperti del settore psichiatrico hanno espresso preoccupazioni riguardo a quella che definiscono “psicosi da AI”, un fenomeno che porta a una dipendenza emotiva e a una confusione tra le risposte programmate e i sentimenti autentici. Questo caso solleva interrogativi su come le relazioni con le intelligenze artificiali possano influenzare la vita sociale e affettiva degli individui, aprendo un nuovo capitolo nel dialogo sulla tecnologia e le emozioni umane.
