Donald Trump ha mostrato un notevole incremento nell’uso degli ordini esecutivi durante il suo secondo mandato. Secondo quanto riportato dal Washington Post, il presidente ha firmato più provvedimenti in meno di un anno rispetto a quelli emessi nell’intero primo mandato, bypassando frequentemente il Congresso e portando i tribunali a esaminare i limiti costituzionali del suo potere. Lunedì 12 dicembre 2025, Trump ha ufficialmente designato il fentanyl come “arma di distruzione di massa“, segnando così il 221° ordine esecutivo della sua attuale presidenza.
Utilizzo degli ordini esecutivi
Questi ordini esecutivi sono stati utilizzati da Trump per implementare misure significative, come l’imposizione di dazi su prodotti importati, l’adozione di rappresaglie contro avversari politici e l’intervento su questioni culturali, che spaziano dalle leggi sull’immigrazione fino alla regolamentazione della pressione dell’acqua nelle docce. Un’analisi condotta dal Washington Post, con dati forniti dalle organizzazioni non profit CourtListener e JustSecurity, ha rivelato che un terzo degli ordini esecutivi firmati da Trump è stato contestato in tribunale entro il 12 dicembre.
Concentrazione del potere esecutivo
La concentrazione del potere esecutivo da parte dei presidenti statunitensi è un fenomeno che si è intensificato sin dall’inizio del XX secolo, con i presidenti che hanno cercato di aggirare le limitazioni del Congresso. Tuttavia, Trump ha accelerato questa tendenza, che si è manifestata in un contesto di crescente polarizzazione politica e di ridotta attività legislativa. La sua amministrazione ha così portato a una nuova era di conflitti legali che mette in discussione l’ampiezza e i limiti del potere esecutivo negli Stati Uniti.
