Occupazione del liceo ‘Giulio Cesare’ a Roma dopo la pubblicazione della lista degli stupri

Egidio Luigi

Dicembre 16, 2025

Il liceo Giulio Cesare, situato in Corso Trieste a Roma, è stato oggetto di un’occupazione da parte degli studenti la notte del 16 dicembre 2025. Questo gesto di protesta è scaturito in seguito alla scoperta di una inquietante “lista stupri” rinvenuta nei bagni dell’istituto, un evento che ha suscitato una forte indignazione tra gli alunni e le loro famiglie. La procura di Roma ha avviato un’inchiesta per istigazione a delinquere, con particolare attenzione alla violenza sessuale.

Le motivazioni dell’occupazione

Gli studenti del liceo hanno espresso chiaramente le ragioni che hanno portato a questa forma di protesta. Nel comunicato diffuso, si sottolinea come la dirigenza della scuola sembri più interessata a mantenere un’immagine positiva dell’istituto piuttosto che affrontare la realtà dei fatti. “È vergognosamente evidente che alla dirigenza risulti scomodo riportare la realtà dei fatti per preservare il ‘bel volto’ della scuola”, hanno dichiarato. Questo atteggiamento, secondo gli studenti, porta a una minimizzazione dei problemi reali, come quello della violenza di genere, che meriterebbero invece di essere affrontati con serietà e trasparenza.

La lista trovata nel bagno, considerata un atto di grave incitamento alla violenza, ha scatenato un’ondata di proteste. Gli studenti hanno deciso di occupare l’istituto per attirare l’attenzione su una questione che ritengono fondamentale: la sicurezza e il benessere all’interno della scuola. La decisione di occupare il liceo non è stata presa a cuor leggero, ma è stata vista come una necessità per far sentire la propria voce e richiamare l’attenzione su un tema così delicato.

Le reazioni della comunità scolastica

La notizia dell’occupazione ha generato reazioni diverse all’interno della comunità scolastica e tra le famiglie. Molti genitori hanno espresso supporto per gli studenti, riconoscendo la gravità della situazione e la necessità di un intervento deciso da parte della dirigenza. Altri, tuttavia, hanno manifestato preoccupazione per le conseguenze di un’occupazione, temendo che potesse portare a un’escalation di tensioni all’interno dell’istituto.

La dirigenza, dal canto suo, ha rilasciato dichiarazioni in cui si sottolinea l’importanza di un dialogo costruttivo tra studenti e amministrazione. Tuttavia, le parole sembrano non bastare a placare le preoccupazioni degli alunni, che chiedono azioni concrete e un cambiamento reale nella gestione delle problematiche legate alla sicurezza e al rispetto reciproco.

Il caso del liceo Giulio Cesare, dunque, si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sulla violenza di genere nelle scuole e sulla necessità di affrontare con serietà tali questioni. La protesta degli studenti rappresenta un campanello d’allarme che richiede attenzione e interventi mirati per garantire un ambiente scolastico sano e sicuro per tutti.

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