Kallas: “Non ci sono opzioni diverse dalla proposta sugli asset russi” | Zelensky: “Ucraina pronta a rinunciare all’adesione alla Nato”

Egidio Luigi

Dicembre 15, 2025

La situazione della guerra in Ucraina ha raggiunto il giorno 1.391, portando con sé nuove speranze di risoluzione. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha comunicato tramite un video-messaggio che esiste una “significativa possibilità” di concludere il conflitto. Secondo le sue dichiarazioni, Kiev è pronta a rinunciare alla richiesta di adesione alla NATO, aprendo a possibili negoziati. Zelensky ha anche confermato una serie di incontri programmati con rappresentanti americani e partner europei nei prossimi giorni, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale in questo frangente delicato.

Le dichiarazioni di Erdogan e il ruolo della Turchia

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha recentemente incontrato Vladimir Putin e ha espresso ottimismo riguardo alla pace tra Ucraina e Russia, affermando che “non è lontana”. Questo incontro potrebbe rappresentare un passo significativo verso una risoluzione pacifica del conflitto, considerando il ruolo strategico della Turchia come mediatore. Erdogan ha sottolineato l’importanza di un dialogo costruttivo e della cooperazione tra le nazioni coinvolte, evidenziando come la diplomazia possa aprire la strada a soluzioni durature.

Le reazioni internazionali e il blocco dei beni russi

In risposta alla situazione attuale, la Russia ha annunciato che presto reagirà al blocco dei beni russi imposto dall’Unione Europea. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha confermato che l’Italia ha approvato la proposta di congelare i beni russi, ma ha avvertito che l’utilizzo di tali asset per finanziare l’Ucraina “non è un passaggio automatico”. Tajani ha espresso preoccupazioni giuridiche riguardo a questa decisione, evidenziando la necessità di esplorare altre soluzioni che possano garantire un supporto efficace a Kiev.

Le preoccupazioni economiche dell’Italia

Il vicepremier italiano, Matteo Salvini, ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo alla confiscazione di beni, sottolineando che tali azioni potrebbero portare a ritorsioni da parte della Russia. Salvini ha ricordato che attualmente ci sono 314 aziende italiane operanti in Russia, le quali contribuiscono all’economia locale e forniscono posti di lavoro. Ha avvertito che le decisioni prese a Bruxelles potrebbero avere conseguenze dirette sulle imprese italiane, suggerendo che è fondamentale considerare attentamente le ripercussioni economiche di tali misure.

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