Hong Kong: Jimmy Lai dichiarato colpevole di collusione e sedizione

Marianna Perrone

Dicembre 15, 2025

Jimmy Lai, noto imprenditore del settore mediatico a Hong Kong e sostenitore della democrazia, è stato riconosciuto colpevole di collusione e sedizione in un processo che ha suscitato ampio dibattito sulla sicurezza nazionale. La sentenza è stata emessa il 4 gennaio 2025 dai giudici Alex Lee, Esther Toh e Susana D’Almada Remedios presso il tribunale di West Kowloon. Lai, che ha recentemente compiuto 78 anni, è stato accusato di aver cospirato con potenze straniere in violazione della legge sulla sicurezza nazionale, una normativa entrata in vigore a giugno del 2020, imposta da Pechino. Inoltre, è stato condannato per un terzo capo d’imputazione relativo alla sedizione, basato sulla legislazione risalente all’era coloniale britannica.

Decisione del tribunale e libertà di espressione

La decisione del tribunale di West Kowloon ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e sui diritti civili a Hong Kong, una regione che ha vissuto profondi cambiamenti politici negli ultimi anni. La legge sulla sicurezza nazionale è stata criticata da molti osservatori internazionali per il suo potenziale di reprimere le libertà fondamentali e per la sua applicazione severa contro i dissidenti. La condanna di Lai rappresenta un altro capitolo nella crescente repressione delle voci critiche nel territorio.

Simbolo della lotta per i diritti umani

La situazione di Lai, che ha dedicato gran parte della sua vita alla promozione della democrazia e della libertà di stampa, è diventata un simbolo della lotta per i diritti umani a Hong Kong. La sua condanna ha attirato reazioni sia a livello locale che internazionale, con numerosi gruppi per i diritti umani che hanno denunciato il verdetto come un attacco diretto alla libertà di espressione. La comunità internazionale continua a monitorare con attenzione gli sviluppi legati alla sua situazione e alle implicazioni più ampie per la società civile a Hong Kong.

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