I familiari del politologo e comunicatore venezuelano Nicmer Evans hanno reso noto il suo arresto arbitrario, avvenuto nei giorni scorsi. Evans, figura di spicco nel panorama del chavismo critico nei confronti del governo di Nicolás Maduro, è scomparso da oltre 48 ore. Secondo quanto riportato dai suoi parenti, il 15 gennaio 2025, agenti del Servizio Bolivariano di Intelligence Nazionale (Sebin) si sono recati presso la sua abitazione con il pretesto di una “convocazione” per un colloquio, ma non hanno presentato alcun mandato giudiziario, pratica contestata da tempo dalle organizzazioni per i diritti umani.
Denuncia dei familiari
Nella denuncia, i familiari di Evans hanno evidenziato l’assenza di notizie sul suo stato e sulla sua posizione, sollevando preoccupazioni per la sua incolumità . Prima di essere prelevato, il politologo aveva pubblicato un video in cui confermava di essere stato convocato e ribadiva la sua disponibilità a collaborare. “Ci metterò la faccia, non ho nulla da temere. La libertà di espressione è così e chi la difende è sempre disposto a esporsi”, aveva dichiarato, mostrando il suo impegno per il diritto di esprimere opinioni critiche.
Precedenti di arresto
Nicmer Evans, noto per le sue analisi politiche incisive, non è nuovo a situazioni di questo tipo. Infatti, nel 2020 era già stato arrestato e trattenuto per 51 giorni, per poi essere rilasciato senza accuse formali. Negli ultimi anni, ha denunciato ripetutamente minacce e intimidazioni nei confronti di membri della redazione del suo portale digitale, Punto de Corte. In passato, Evans si era avvicinato al governo di Hugo Chávez, ma dal 2013 ha intrapreso un percorso critico nei confronti della presidenza di Nicolás Maduro, un orientamento che ha preso piede tra diversi intellettuali e che è noto come “chavismo critico“.
Situazione attuale in Venezuela
La situazione di Nicmer Evans ha riacceso l’attenzione sul clima di repressione e violazione dei diritti umani in Venezuela, dove le autorità continuano a perseguitare chi esprime dissenso. La comunità internazionale osserva con preoccupazione gli sviluppi, mentre i familiari di Evans chiedono il suo immediato rilascio e il rispetto dei diritti fondamentali.
