Onu: Guterres esprime condanna per l’attacco in Sudan che ha causato sei vittime tra i caschi blu

Marianna Perrone

Dicembre 14, 2025

Il 14 dicembre 2025, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso la sua ferma condanna nei confronti di un attacco aereo che ha colpito una base logistica dell’Onu a Kadugli, in Sudan. Questo attacco ha provocato la morte di sei caschi blu provenienti dal Bangladesh, un evento che ha sollevato preoccupazioni a livello internazionale riguardo alla sicurezza delle operazioni di mantenimento della pace.

Il contesto dell’attacco in sudan

L’attacco avvenuto a Kadugli ha colpito una delle basi più strategiche per il mantenimento della pace nel paese, situata nella regione del Kordofan del Sud. Guterres ha descritto l’incidente come “orribile” e ha sottolineato che tali azioni contro le forze di pace possono configurarsi come crimini di guerra secondo il diritto internazionale. Le Nazioni Unite hanno un lungo impegno in Sudan, dove cercano di stabilizzare le aree colpite da conflitti e di proteggere le popolazioni vulnerabili.

La missione di pace in Sudan è stata attivata per affrontare le crescenti tensioni e violenze che affliggono il paese da anni. I caschi blu, che operano in condizioni estremamente difficili, sono stati inviati per garantire la sicurezza e sostenere i processi di pace. L’attacco ha messo in evidenza non solo il rischio che corrono i soldati impegnati in queste missioni, ma anche la fragilità della situazione politica e sociale in Sudan.

Le dichiarazioni di antonio guterres

In una nota ufficiale, Guterres ha dichiarato: “Condanno fermamente gli orribili attacchi con droni che hanno preso di mira la base logistica delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace a Kadugli“. Ha aggiunto che “attacchi come quello nel Kordofan del Sud contro le forze di pace sono ingiustificabili”. Le sue parole riflettono una crescente preoccupazione per la sicurezza dei peacekeepers e per la stabilità della regione.

Guterres ha anche esortato la comunità internazionale a unire le forze per garantire la protezione delle operazioni di pace e per affrontare le cause profonde dei conflitti. La situazione in Sudan richiede un’attenzione costante e un impegno collettivo per prevenire ulteriori attacchi e per sostenere il processo di pace.

Le reazioni internazionali

L’attacco ha suscitato reazioni di condanna da parte di vari paesi e organizzazioni internazionali. Molti governi hanno espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e hanno ribadito l’importanza di garantire la sicurezza delle missioni di mantenimento della pace. La comunità internazionale sta monitorando da vicino la situazione in Sudan, con l’obiettivo di prevenire un ulteriore deterioramento della sicurezza.

Le Nazioni Unite, attraverso il loro portavoce, hanno dichiarato che continueranno a lavorare per garantire la sicurezza dei peacekeepers e per sostenere la stabilità in Sudan. Gli attacchi contro le forze di pace rappresentano una violazione dei diritti umani e del diritto internazionale, e la comunità globale deve rimanere vigile e pronta a rispondere a tali aggressioni.

L’attenzione ora si concentra sulla necessità di un’azione coordinata per rafforzare la sicurezza in Sudan e per sostenere le popolazioni colpite dai conflitti. La speranza è che eventi come quello di Kadugli non si ripetano e che si possa giungere a una pace duratura nella regione.

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