Iran: le dichiarazioni di Israele su attacchi futuri mirano a intimidire

Marianna Perrone

Dicembre 14, 2025

Le recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, hanno sollevato interrogativi sulla tensione crescente tra Iran e Israele. Durante un’intervista trasmessa da Al Jazeera, Araghchi ha descritto le minacce di attacchi israeliani come parte della guerra psicologica attuata dal regime di Tel Aviv, finalizzata a instillare paura tra la popolazione iraniana. Questo commento arriva in seguito agli eventi che hanno caratterizzato il conflitto di 12 giorni avvenuto a giugno, in cui le ostilità tra le due nazioni hanno raggiunto un nuovo picco.

Le minacce israeliane e la risposta iraniana

Secondo Araghchi, le dichiarazioni bellicose di Israele non devono essere sottovalutate, poiché rappresentano una strategia deliberata per destabilizzare l’Iran. Il ministro ha affermato che la guerra psicologica è una componente essenziale della guerra stessa, suggerendo che le minacce non sono solo retorica, ma parte di un piano più ampio per mantenere la pressione su Teheran. La posizione dell’Iran, come espressa da Araghchi, è quella di non cercare il conflitto, ma di essere preparati a difendere il Paese in caso di attacco. Questo approccio riflette una strategia di deterrenza, in cui la prontezza militare è vista come un elemento cruciale per la sicurezza nazionale.

Diplomazia e risoluzione dei conflitti

Nonostante le tensioni, Abbas Araghchi ha sottolineato l’importanza della diplomazia nel risolvere le controversie. L’Iran, secondo il ministro, non ha intenzione di provocare conflitti, ma è pronto a dialogare per affrontare le problematiche esistenti. Questa affermazione suggerisce un’apertura da parte di Teheran a negoziati, sebbene le condizioni attuali rendano difficile un approccio costruttivo. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, poiché una escalation del conflitto potrebbe avere ripercussioni significative non solo per la regione, ma per il mondo intero.

Le parole di Araghchi evidenziano un equilibrio delicato tra la necessità di sicurezza e il desiderio di evitare una guerra aperta. In un contesto geopolitico complesso, l’Iran continua a cercare soluzioni pacifiche, ma non esclude la possibilità di dover rispondere militarmente alle provocazioni israeliane.

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