Roma, 15 gennaio 2025 – A partire dal 2026, Roma Capitale non sarà più parte del Fondo di solidarietà comunale, abbandonando il sistema attuale che si basa sulla differenza tra le capacità fiscali e i fabbisogni standard. Questa modifica, prevista da un emendamento del governo alla manovra finanziaria, stabilisce che per il Campidoglio verranno definiti importi fissi sia per i versamenti che per la perequazione verso il Fondo stesso. La relazione tecnica accompagna la misura, sottolineando che “la fuoriuscita di Roma Capitale dal meccanismo perequativo è volta a tenere conto del particolare rilievo riconosciuto alla stessa dalla Costituzione“.
Fondo di solidarietà comunale: le nuove disposizioni
Con la riforma, Roma Capitale avrà la certezza delle risorse economiche, eliminando l’incertezza legata al sistema attuale. Questo cambiamento mira a garantire una stabilità finanziaria per l’amministrazione capitolina, che potrà pianificare in modo più efficace le proprie politiche fiscali e sociali. La decisione è stata accolta con interesse, poiché potrebbe influenzare significativamente le dynamiche di bilancio della città.
Quota fissa di Imu per Roma
A partire dal 2026, un altro aspetto rilevante riguarda l’Imu, l’imposta municipale unica. Sarà stabilita una quota fissa di Imu, trattenuta dall’Agenzia delle Entrate, destinata a sostenere il Fondo di solidarietà comunale. L’importo annuale di questa quota sarà di 217.035.438 euro, una somma che contribuirà a garantire un flusso costante di risorse per il Comune di Roma.
Questa misura si inserisce in un contesto più ampio di riforme fiscali e di gestione delle finanze pubbliche, con l’obiettivo di rendere più equo e sostenibile il sistema di finanziamento degli enti locali. La scelta di stabilire importi fissi rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e prevedibilità nella gestione delle risorse pubbliche, un aspetto fondamentale per il buon funzionamento della macchina amministrativa della capitale.
