La situazione della guerra in Ucraina ha raggiunto il traguardo di 1.390 giorni. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ci sono ora “significative possibilità” che il conflitto giunga a una conclusione. Zelensky ha condiviso queste informazioni in un video-messaggio, anticipando anche una serie di incontri previsti con rappresentanti statunitensi e partner europei nei prossimi giorni.
Le dichiarazioni di Erdogan e il coinvolgimento del Papa
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo un recente incontro con il presidente russo Vladimir Putin, ha affermato che la pace tra Ucraina e Russia “non è lontana”. Queste dichiarazioni arrivano in un momento cruciale per la diplomazia internazionale, mentre il Papa Leone XIV ha fatto sapere che esiste un piano per una visita a Kiev, sebbene riconosca che la sua attuazione risulti complessa.
Le reazioni della Russia e dell’Italia
Nel frattempo, la Russia ha annunciato che presto risponderà al blocco dei beni russi imposto dall’Unione Europea. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato che l’Italia ha approvato la proposta di congelare i beni russi, ma ha avvertito che l’uso di tali asset per finanziare Ucraina “non è un passaggio automatico”. Tajani ha espresso serie perplessità di natura giuridica, sottolineando l’intenzione di supportare Kiev, ma suggerendo che potrebbero esserci altre soluzioni con garanzie alternative.
Le preoccupazioni di Matteo Salvini
Il vicepremier Matteo Salvini ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo alla confisca di beni, denaro e negozi, evidenziando il rischio di ritorsioni da parte della Russia. Salvini ha ricordato che ci sono 314 aziende italiane operanti in Russia che generano fatturato e offrono posti di lavoro, mettendo in dubbio le scelte politiche di Bruxelles, che sembrano giocare con situazioni delicate. La questione della guerra in Ucraina continua a essere un tema centrale nel dibattito politico europeo, con implicazioni significative per le relazioni internazionali e l’economia.
