Il 13 dicembre 2025, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ufficialmente richiesto supporto a oltre 70 nazioni per la creazione di una nuova forza di sicurezza internazionale destinata a Gaza. Questa iniziativa, riportata dal Wall Street Journal, ha visto coinvolte potenze europee come la Francia e l’Italia, insieme a paesi più piccoli come El Salvador e Malta. Secondo un funzionario statunitense, ben 19 nazioni hanno già manifestato interesse a contribuire, sebbene non attraverso l’invio di truppe.
Richiesta di supporto internazionale
Il Dipartimento di Stato ha intrapreso un’azione diplomatica significativa contattando una vasta gamma di paesi, con l’obiettivo di raccogliere truppe e fondi per una forza di sicurezza che possa stabilizzare la situazione a Gaza. La richiesta è stata formulata in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza nella regione, dove le tensioni continuano a persistere. L’iniziativa mira a coinvolgere non solo le nazioni più influenti, ma anche stati più piccoli, suggerendo un approccio globale e inclusivo.
Le potenze europee, storicamente coinvolte nei conflitti del Medio Oriente, sono state tra le prime a ricevere la richiesta. Francia e Italia, in particolare, sono state contattate per valutare la loro disponibilità a fornire supporto. Tuttavia, la risposta da parte di questi paesi non è stata uniforme, con alcuni che hanno già espresso la loro disponibilità a contribuire in modi alternativi, come l’assistenza finanziaria o logistica.
Interesse da parte di altri paesi
Oltre alle potenze europee, anche paesi come El Salvador e Malta sono stati contattati per partecipare a questa iniziativa. La diversità delle nazioni coinvolte nella richiesta di supporto evidenzia l’importanza che gli Stati Uniti attribuiscono a una risposta collettiva e coordinata alla crisi di Gaza. La dichiarazione di un funzionario statunitense, secondo cui 19 paesi hanno mostrato interesse a contribuire senza inviare truppe, suggerisce che esiste una volontà globale di affrontare la situazione, pur mantenendo una certa cautela rispetto all’impegno militare diretto.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto di crescente instabilità nella regione, che ha spinto vari attori internazionali a cercare soluzioni collaborative. La creazione di una forza di sicurezza internazionale potrebbe rappresentare un passo importante verso la stabilizzazione della situazione, ma le sfide rimangono significative, considerando le complessità politiche e sociali presenti a Gaza.
La situazione attuale richiede una risposta coordinata e ben pianificata, e gli Stati Uniti sembrano determinati a guidare questo sforzo, tentando di coinvolgere una vasta gamma di partner internazionali. La prossima fase di questa iniziativa sarà cruciale per determinare l’effettivo supporto che sarà fornito e come questo influenzerà il futuro della sicurezza nella regione.
