Il 2025 segna un anno significativo per la città di Viterbo, che ha avuto l’onore di presentare un dono speciale al Santo Padre. La sindaca Chiara Frontini ha descritto l’evento come un momento di grande emozione, sottolineando l’importanza della croce realizzata in legno di castagno dei Monti Cimini. Questo omaggio è stato benedetto alla Porta d’Europa e ha accumulato nel suo percorso lungo la Via Francigena e la Romea Strata numerose intenzioni e preghiere. La croce, un’opera d’arte creata dagli artigiani viterbesi Alessio Gismondi e Marco Bracci, è stata arricchita con chiodi provenienti dai barconi dei migranti di Lampedusa.
Il significato della croce artistica
La croce, simbolo di grande significato, presenta elementi evocativi come la barca di Pietro, l’ancora e il chiodo ritorto, che rappresentano la salvezza e la crocifissione. Questi dettagli, secondo la sindaca Frontini, rendono l’oggetto ancora più significativo poiché ora è nelle mani di Papa Leone XIV. “Che anno straordinario per la nostra città ”, ha commentato Frontini, evidenziando la rilevanza di questo gesto per la comunità viterbese. L’incontro con il Pontefice rappresenta un momento di celebrazione e di riflessione per tutti coloro che hanno partecipato al progetto, unendo le speranze di molte persone in un simbolo tangibile di fede.
Il ruolo della consigliera Alessandra Croci
Al fianco della sindaca, la consigliera comunale Alessandra Croci, delegata alla Via Francigena e al Giubileo 2025, ha avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’incontro. Croci ha sottolineato come questo evento rappresenti un “cerchio che si è chiuso”, riferendosi al percorso che la croce ha seguito fino a Roma. “La croce artistica, che abbiamo portato con noi lungo i nostri cammini e che è stata benedetta a Lampedusa, ha finalmente raggiunto il Santo Padre“, ha dichiarato Croci. Questo gesto non è solo un atto simbolico, ma un modo per raccogliere e trasmettere le speranze e le preghiere di tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto.
Un gesto di speranza e unitÃ
L’atto di consegnare la croce nelle mani del Santo Padre ha rappresentato non solo un omaggio, ma anche un momento di condivisione di emozioni e speranze. “In quel gesto, insieme alla croce, abbiamo consegnato a Sua Santità tutte quelle speranze e quelle preghiere affidate dalle tante persone che abbiamo incontrato in questo anno”, ha dichiarato la consigliera Croci. Questo evento ha unito i cittadini di Viterbo, che si sono avvicinati con commozione, creando un legame profondo tra la comunità e la figura del Pontefice. Il 2025, anno del Giubileo Universale, si preannuncia come un periodo di rinnovata spiritualità e riflessione per tutti.
