Bulgaria: crisi di governo scaturita dalle manifestazioni contro la corruzione

Marianna Perrone

Dicembre 11, 2025

Il primo ministro bulgaro, Rossen Jeliazkov, ha annunciato oggi, giovedì 11 dicembre 2025, le dimissioni del suo governo, un evento che segna una svolta significativa nella politica del paese. Le dimissioni giungono dopo meno di un anno di mandato e sono il risultato di una crescente ondata di proteste contro la corruzione, che hanno mobilitato un ampio sostegno popolare.

Annuncio del primo ministro

Durante una conferenza stampa, Jeliazkov ha dichiarato: “Il governo si dimette oggi”, sottolineando l’importanza di ascoltare le richieste dei cittadini e la necessità di un cambiamento. Questo annuncio è avvenuto al termine di un incontro con i leader dei partiti di governo, in cui si è discusso della situazione politica attuale e delle pressioni sempre più forti da parte della popolazione.

Le manifestazioni e le richieste

Le manifestazioni, che hanno avuto inizio nei mesi scorsi, hanno visto la partecipazione di migliaia di cittadini che chiedono maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni. Le richieste dei manifestanti si sono concentrate su misure concrete per combattere la corruzione e garantire un governo più responsabile. Le dimissioni di Jeliazkov rappresentano quindi una risposta diretta a queste istanze, evidenziando la fragilità della sua amministrazione di fronte all’opinione pubblica.

Contesto politico in Bulgaria

La crisi politica in Bulgaria si inserisce in un contesto più ampio di instabilità che ha caratterizzato il paese negli ultimi anni. Le elezioni anticipate potrebbero ora essere all’orizzonte, mentre i partiti di opposizione si preparano a capitalizzare il malcontento popolare. La situazione resta fluida, con molti interrogativi su come si evolverà il panorama politico bulgaro nei prossimi mesi.

Le sfide del governo Jeliazkov

Il governo Jeliazkov, che ha assunto l’incarico in un momento di difficoltà economica e sociale, ha cercato di implementare riforme, ma ha trovato resistenza sia all’interno che all’esterno dell’amministrazione. Le dimissioni odierne potrebbero aprire la strada a nuove alleanze politiche e a un rinnovato impegno verso le riforme promesse, ma il futuro rimane incerto.

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