L’amministrazione degli Stati Uniti sta per attuare una nuova misura che complica ulteriormente l’accesso al Paese per i cittadini europei. A partire dal 10 dicembre 2025, i richiedenti dell’Esta, il visto turistico destinato a chi proviene da alcune nazioni alleate, tra cui l’Italia, dovranno fornire dettagli sulla loro attività sui social media negli ultimi cinque anni. Questa iniziativa, voluta dall’amministrazione Trump, prevede anche la raccolta di dati biometrici, come impronte digitali e scansioni dell’iride.
Nuove regole per l’ingresso negli Stati Uniti
La decisione di richiedere la cronologia delle attività sui social media rappresenta un cambiamento significativo nelle procedure di ingresso negli Stati Uniti. Questa misura mira a garantire una maggiore sicurezza interna, ma solleva interrogativi sulla privacy e sui diritti dei cittadini. I richiedenti dovranno rivelare informazioni dettagliate su post, commenti e interazioni avvenute nei cinque anni precedenti la domanda di visto. Questo approccio potrebbe escludere molti potenziali visitatori, creando un clima di incertezza e preoccupazione tra coloro che desiderano recarsi negli Stati Uniti per turismo o affari.
Le autorità statunitensi giustificano questa decisione come una necessità di monitoraggio e controllo dei flussi migratori e delle attività online, ma i critici avvertono che tale richiesta potrebbe rappresentare una violazione della privacy. I cittadini europei, già sottoposti a controlli rigorosi, si trovano ora a dover affrontare ulteriori ostacoli per ottenere il permesso di ingresso.
Implicazioni per i cittadini europei
La nuova normativa avrà un impatto diretto su milioni di cittadini europei che desiderano visitare gli Stati Uniti. Con l’obbligo di fornire informazioni sui social media, i richiedenti potrebbero sentirsi costretti a limitare la loro attività online o a rimuovere contenuti ritenuti inappropriati. Questo potrebbe portare a un clima di autocensura e a una diminuzione della libertà di espressione.
Inoltre, la raccolta di dati biometrici come impronte digitali e scansioni dell’iride aggiunge un ulteriore strato di complessità al processo di richiesta del visto. Questi dati, considerati sensibili, saranno gestiti dalle autorità statunitensi e potrebbero sollevare preoccupazioni riguardo alla loro sicurezza e all’uso che ne verrà fatto.
La misura potrebbe anche influenzare il turismo negli Stati Uniti, con una potenziale diminuzione delle visite da parte di cittadini europei. Le aziende che operano nel settore turistico potrebbero risentire di questa nuova regolamentazione, con un calo delle prenotazioni e delle visite guidate.
Reazioni e prospettive future
Le reazioni alla nuova normativa sono state miste. Mentre alcuni sostengono che sia una misura necessaria per garantire la sicurezza nazionale, altri la considerano un passo indietro per la libertà individuale. Organizzazioni per i diritti civili stanno già pianificando di contestare legalmente queste misure, sostenendo che violano i diritti fondamentali degli individui.
In un contesto globale in cui la digitalizzazione e l’uso dei social media sono sempre più diffusi, la richiesta di cronologie dettagliate potrebbe rappresentare un precedente preoccupante per altre nazioni. La situazione continua a evolversi e si prevede che nei prossimi mesi ci saranno ulteriori sviluppi e discussioni riguardo a queste misure restrittive.
