Il tribunale di Latina ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile presentata dal Comune nell’ambito del processo per caporalato che coinvolge Renzo Lovato e suo figlio Antonello. Quest’ultimo è accusato anche di essere responsabile della morte di Satnam Singh, un bracciante indiano deceduto nel giugno del 2024, dopo essere stato abbandonato in condizioni critiche a causa di un incidente sul lavoro in un’azienda agricola situata nelle campagne pontine. Gli accertamenti avviati dopo il decesso del 31enne hanno portato all’apertura di un secondo filone d’indagine per caporalato, che vede imputati Antonello Lovato, il quale ha abbandonato Satnam dopo l’incidente, e il padre Renzo, co-gestore dell’azienda.
Riconoscimento dell’interesse del Comune
Oggi, durante l’udienza presso il tribunale di Latina, il giudice ha ufficialmente riconosciuto l’interesse del Comune, accogliendo la richiesta di parte civile. L’avvocato comunale, Cinzia Mentullo, ha citato specifici articoli dello statuto comunale a supporto della richiesta, evidenziando il ruolo attivo delle istituzioni nella difesa dei diritti dei lavoratori.
Importanza della vicenda per Latina
Il Comune di Latina è già parte civile anche nel processo legato alla morte di Satnam Singh. La sindaca Matilde Celentano ha sottolineato l’importanza di questa vicenda, affermando: “Lo sfruttamento dei lavoratori in condizioni di estremo bisogno, come nel caso di Satnam Singh, rappresenta una vergogna per il nostro territorio, una macchia che potrebbe compromettere l’immagine dell’imprenditoria sana.” La sindaca ha ribadito che Latina non deve essere percepita come una città del caporalato, ma piuttosto come un luogo di rinascita, frutto del lavoro e del sacrificio dei suoi abitanti.
Accoglimento della decisione del giudice
Celentano ha accolto con favore la decisione del giudice di ammettere il Comune come parte civile, ritenendola un importante riconoscimento del ruolo delle istituzioni nella tutela dei diritti dei lavoratori e un passo fondamentale per affermare, anche nelle aule di giustizia, il rifiuto di ogni forma di sfruttamento da parte della città di Latina.
