Nell’ottica di affrontare il problema dello spopolamento, l’Alta Sabina, un’area caratterizzata da anni di carenze nei servizi e da un progressivo abbandono, ha avviato un’iniziativa innovativa. Grazie ai fondi del PNRR, specificamente attraverso la misura dedicata alle Green Communities (NextGenerationEU), è stata creata la Green Community dell’Alta Sabina. Questo progetto si propone di unire risorse locali e competenze per invertire la tendenza negativa e rilanciare il territorio.
Il 25 gennaio 2025, a Roma, presso lo spazio WeGil, è stato firmato ufficialmente il Contratto Energia, Clima e Società , un documento fondamentale che delinea la strategia di ripopolamento e sviluppo sostenibile per il prossimo decennio. L’iniziativa prevede investimenti per un totale di 12 milioni di euro, destinati a migliorare le condizioni di vita e attrarre nuovi residenti. L’Atlante per il Futuro dell’Alta Sabina si propone come modello per altre aree interne sia italiane che europee.
La firma del contratto e i comuni coinvolti
Il contratto è stato siglato dai sindaci di dieci comuni: Rocca Sinibalda, Belmonte, Colle di Tora, Longone, Marcetelli, Torricella, Monteleone, Poggio Moiano, Poggio San Lorenzo e Varco Sabino. Questi comuni, che insieme contano circa 7.500 abitanti, si stanno unendo per realizzare il progetto ‘IN. Alta Sabina‘, dove la sigla IN sta per intelligenza naturale. L’iniziativa è supportata da università , istituzioni scientifiche e imprese locali, tutte pronte a collaborare per il futuro della regione.
L’obiettivo principale è un incremento della popolazione residente del 5% entro il 2035 nei comuni coinvolti. Questo traguardo è fondamentale per contrastare un tasso di spopolamento che attualmente è quattordici volte superiore alla media nazionale, con un -4,2% rispetto allo -0,3% nazionale. La strategia adottata si concentra su vari aspetti, tra cui energia, ambiente, digitalizzazione e servizi alla persona, per creare una rete di supporto e sviluppo.
Il ruolo delle green community e le dichiarazioni dei protagonisti
Marco Bussone, presidente di Uncem, sottolinea l’importanza delle Green Community come strumenti per costruire alleanze tra comuni, imprese, scuole e terzo settore. Secondo Bussone, è fondamentale stabilire un patto con le città che riconosca i servizi ecosistemici offerti dai territori montani. Ad esempio, Roma e Rieti potrebbero collaborare con le aree montane, valorizzando il contributo che queste offrono quotidianamente, come l’assorbimento di CO2 tramite la gestione forestale e la tutela delle risorse idriche.
Stefano Micheli, sindaco di Rocca Sinibalda e comune capofila del progetto, aggiunge che il Contratto Territoriale Energia, Clima e Società rappresenta uno dei primi documenti di questo tipo in Italia. Esso delinea le priorità politiche e i programmi condivisi tra le amministrazioni coinvolte, evidenziando l’importanza di un approccio integrato per affrontare le sfide ambientali e sociali del territorio.
La Green Community dell’Alta Sabina si configura quindi come un esempio di come le aree interne possano reagire a problematiche complesse, attraverso un’azione concertata e una visione a lungo termine.
