Minorenni coinvolti in attività criminali come sicari a pagamento, manipolati e spinti a compiere omicidi su richiesta. Questo è il quadro inquietante di un fenomeno che ha preso piede in Europa, dove adolescenti sono stati attratti online con l’illusione di facili guadagni, trasformando giovani videogiocatori in assassini. Un caso emblematico è quello di un bambino svedese di undici anni, il quale ha condiviso su Instagram: “Non vedo l’ora di vedere il mio primo cadavere”, rivolgendosi a un facilitatore diciannovenne che gli aveva proposto 14mila dollari per un omicidio. Si tratta del fenomeno noto come violence as a service, originato in Svezia e diffuso in altri paesi come Danimarca, Finlandia, Francia, Islanda, Germania, Spagna, Norvegia, Belgio e Paesi Bassi.
Operazione grimm e arresti in europa
Nel mese di aprile 2025, l’Europol ha avviato l’operazione Grimm, un’iniziativa che ha portato, in sei mesi, all’arresto di 193 individui in nove paesi europei. Tra i fermati, figurano 63 esecutori materiali, 40 facilitatori, 84 reclutatori smascherati e 6 istigatori catturati. Grazie a queste operazioni, sono stati sventati numerosi omicidi. Un canale su Telegram, dedicato al reclutamento di sicari minorenni, contava ben 11mila membri, molti dei quali pronti a viaggiare in altri paesi per compiere atti criminali. I ragazzi venivano adescati mentre giocavano online, in un contesto in cui la pianificazione delle attività era meticolosa, con vie di fuga già organizzate e pagamenti garantiti.
La struttura del crimine organizzato
L’Europol ha descritto questo sistema come una vera e propria macchina del crimine, con ruoli e responsabilità ben definiti. Gli istigatori sono coloro che ordinano e finanziano i crimini, offrendo fino a 20mila euro per un omicidio. I reclutatori, invece, adescano i giovani attraverso i social media o le piattaforme di gaming, mentre i facilitatori si occupano dell’organizzazione logistica. Gli esecutori, per lo più minori senza precedenti penali, risultano invisibili alle forze dell’ordine e vengono considerati pedine sacrificabili all’interno di questo sistema criminale.
La situazione rappresenta un allarme sociale e giuridico, evidenziando la necessità di interventi mirati per prevenire la radicalizzazione e il reclutamento di giovani in attività illegali. Con l’aumento di casi simili in tutta Europa, le autorità si trovano a dover affrontare una sfida complessa e pericolosa, che richiede collaborazione internazionale e strategie efficaci per proteggere i minori da tali pericoli.
