La leader dell’opposizione venezuelana, Maria Corina Machado, recentemente insignita del Premio Nobel per la Pace 2025, ha denunciato il fenomeno del terrorismo di stato perpetrato dal governo del Venezuela. Durante una cerimonia tenutasi a Oslo, la figlia di Machado, Ana Corina Sosa Machado, ha ritirato il premio in assenza della madre, condividendo un messaggio di forte condanna nei confronti delle violazioni dei diritti umani nel paese sudamericano.
Il discorso di Ana Corina Sosa Machado
Nel suo discorso, Sosa Machado ha evidenziato che circa 2.500 persone sarebbero state vittime di rapimenti, sparizioni forzate e torture sotto il regime del presidente Nicolás Maduro. Ha descritto tali atti come veri e propri crimini contro l’umanità , confermati da rapporti delle Nazioni Unite. La figlia della leader dell’opposizione ha affermato che queste azioni rappresentano un tentativo sistematico di soffocare la volontà del popolo venezuelano.
La grave situazione dei diritti umani in Venezuela
Il discorso di Ana Corina Sosa Machado ha messo in luce la grave situazione dei diritti umani in Venezuela, un tema che continua a destare preoccupazione a livello internazionale. La sua testimonianza ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un intervento globale per fermare le violenze e le ingiustizie che affliggono il paese. La proclamazione del Premio Nobel a Maria Corina Machado si inserisce in un contesto di crescente tensione politica e sociale, dove le voci di opposizione vengono frequentemente silenziate con metodi violenti.
La condanna del governo venezuelano
La condanna del governo venezuelano da parte di Machado e della sua famiglia si unisce a un coro di critiche che proviene da molteplici organizzazioni e attivisti per i diritti umani. L’assegnazione del Nobel rappresenta non solo un riconoscimento personale, ma anche un simbolo di resistenza per tutti coloro che lottano contro le ingiustizie in Venezuela e nel mondo.
