L’ex presidente della Bolivia, Luis Alberto Arce, è stato arrestato nel pomeriggio di oggi, 15 gennaio 2025, nel quartiere Sopocachi di La Paz. L’operazione, condotta dalle forze dell’ordine, è legata all’inchiesta sul cosiddetto Fondo Indigeno, che riguarda la presunta gestione irregolare di fondi pubblici destinati a progetti sociali. La notizia è stata riportata dal quotidiano boliviano El Deber, che ha evidenziato come l’ex ministra della Presidenza, María Nela Prada, abbia definito l’arresto di Arce “arbitrario”, chiedendo un intervento della comunità internazionale.
Dettagli dell’arresto
Secondo le informazioni fornite dalla polizia, l’ex presidente è stato fermato senza opporre resistenza e successivamente trasferito presso le celle della Felcc, la Forza speciale boliviana dedicata alla lotta contro il crimine organizzato. Durante la detenzione, Arce dovrà fornire dichiarazioni relative all’indagine in corso. Il fermo è avvenuto in un contesto di crescente attenzione verso le irregolarità nella gestione dei fondi pubblici, che, secondo le accuse, avrebbero dovuto sostenere le comunità indigene.
Le accuse e l’inchiesta
Le autorità investigative stanno esaminando la possibilità che ingenti somme di denaro, destinate a iniziative per le comunità indigene, siano state dirottate su conti personali durante il mandato di Arce. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla gestione delle risorse pubbliche nel paese. Le autorità giudiziarie sono ora chiamate a definire le modalità e i tempi per una possibile imputazione dell’ex presidente, il quale si trova al centro di un caso che potrebbe avere ripercussioni significative sulla politica boliviana.
La questione del Fondo Indigeno non è solo un problema di gestione finanziaria, ma tocca anche temi più ampi legati ai diritti delle popolazioni indigene in Bolivia. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, che potrebbe influenzare le dinamiche politiche e sociali del paese nei prossimi mesi.
