In Honduras, il candidato Nasralla accusa brogli e richiede il riconteggio dei voti

Marianna Perrone

Dicembre 9, 2025

Con il 99% delle schede scrutinate, il conservatore Nasry Asfura, sostenuto dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, mantiene un margine esiguo nella corsa alla presidenza dell’Honduras. Il suo principale avversario, il centrista Salvador Nasralla, accusa il governo di aver perpetrato un “furto” e denuncia brogli elettorali.

Le accuse di brogli elettorali

Salvador Nasralla ha dichiarato che “il sistema è stato manipolato” e sostiene che il suo partito avrebbe ricevuto “il 20% di voti reali in più” rispetto a quello di Asfura. In un lungo messaggio pubblicato su X, ha chiesto un “conteggio voto per voto” per le sezioni in cui, a suo avviso, non è stato utilizzato il riconoscimento biometrico e dove le schede sono state redatte arbitrariamente. Anche Rixi Moncada, candidata del partito di sinistra Libertà e Rifondazione (Libre), ha denunciato irregolarità fin dal giorno successivo alle elezioni, tenutesi il 30 novembre. Moncada ha già dichiarato che non riconoscerà i risultati delle elezioni, evidenziando ulteriormente la tensione politica nel paese.

Il conteggio dei voti e le tempistiche

Secondo le ultime informazioni preliminari, Nasry Asfura ha ottenuto il 40,53% dei voti, mentre Salvador Nasralla si attesta al 39,16%, con uno scarto di 43.766 schede. Rixi Moncada, invece, si trova molto indietro con il 19,32%. Il processo di conteggio, iniziato con difficoltà, è ancora in corso. Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) deve ancora esaminare almeno 2.749 verbali contestati per presunte “inconsistenze”, che corrispondono al 14,5% del totale delle schede valide.

Il termine ultimo per la proclamazione di un vincitore è fissato per il 30 dicembre 2025, un momento cruciale per stabilire la stabilità politica dell’Honduras e per risolvere le tensioni che si sono create attorno a queste elezioni.

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