Amuseapp: un’analisi sul profilo del moderno visitatore museale

Marianna Perrone

Dicembre 9, 2025

Nel 2025, il profilo del visitatore museale si presenta come un mix di curiosità, connessione e apertura internazionale, secondo i dati forniti dal report di amuseapp. Questa piattaforma, sviluppata da una startup veneta, sfrutta l’intelligenza artificiale per rendere i contenuti culturali più accessibili. I risultati raccolti offrono uno spaccato dell’esperienza culturale degli utenti: un voto medio di 9,08 su 10 per l’offerta museale, a patto che i contenuti siano comunicati in modo comprensibile.

Un pubblico esigente e internazionale

L’analisi di amuseapp si basa su dati provenienti da circa 70 istituzioni culturali in Italia, che spaziano dal Palazzo Ducale di Venezia a piccoli musei d’impresa, includendo mostre temporanee e luoghi di culto. I risultati rivelano un pubblico non solo esigente, ma anche sempre più internazionale. Infatti, un visitatore su due proviene dall’estero, con una preferenza per esperienze multilingue. Gli stranieri arrivano da 144 Paesi, con Madrid, Parigi e Londra come principali città di origine. L’età media dei visitatori si colloca tra i 25 e i 54 anni, rappresentando il 63% del totale, mentre i giovani tra i 18 e i 24 anni costituiscono il 15%, evidenziando l’appeal delle istituzioni culturali verso le nuove generazioni.

Il predominio femminile tra i visitatori

Un altro dato significativo riguarda la composizione di genere del pubblico: le donne costituiscono il 58% dei visitatori, superando la metà del totale. Analizzando ulteriormente la provenienza geografica, si nota che il 42% dei visitatori proviene dall’estero. Le città estere più rappresentate sono Madrid, Parigi, Londra, Barcellona e Amsterdam, seguite da Vienna, Dublino, Varsavia e Valencia. Si registrano anche visitatori da città oltreoceano come Buenos Aires, Los Angeles e New York, a conferma di un’audience globale, con una concentrazione nelle principali capitali europee.

Le lingue parlate durante le visite

Dal punto di vista linguistico, la dashboard di analisi di amuseapp offre dati dettagliati sulle lingue scelte dai visitatori durante le loro esperienze. Dopo l’italiano, parlato dal 38% dei visitatori, e l’inglese, scelto dal 26%, il 10% opta per lo spagnolo, mentre il francese e il tedesco seguono con rispettivamente 8% e 6%. Non mancano anche lingue meno comuni come olandese, portoghese e polacco, ognuna con una presenza superiore all’1,5%, segno di una crescente diversificazione nel turismo culturale.

Un desiderio di esperienze autentiche

L’analisi dei dati mostra un chiaro desiderio da parte dei visitatori di andare oltre la semplice osservazione. Emergenza un profilo di viaggiatori in cerca di esperienze autentiche e personalizzate. Questi visitatori non si limitano a guardare, ma desiderano anche comprendere e interagire con il patrimonio culturale che li circonda, rendendo l’esperienza museale sempre più coinvolgente e significativa.

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