La Thailandia ha avviato un’operazione di attacchi aerei contro la Cambogia, come confermato dall’esercito thailandese. Gli scontri al confine tra i due paesi si intensificano, con il portavoce delle forze armate, Winthai Suvaree, che ha dichiarato che l’aviazione militare è stata impiegata per colpire obiettivi strategici in diverse località , in risposta agli attacchi provenienti dalle forze cambogiane.
Nei momenti precedenti a questa escalation, Bangkok aveva comunicato l’uccisione di un soldato thailandese e il ferimento di altri quattro durante gli scontri. Da parte cambogiana, il ministero della Difesa ha replicato affermando che le forze thailandesi avevano avviato un attacco nelle province di Preah Vihear e Oddar Meanchey, sottolineando di non aver risposto al fuoco.
Le vittime civili e i feriti
Secondo quanto riportato dall’agenzia Afp, almeno quattro civili cambogiani hanno perso la vita a causa degli attacchi aerei thailandesi. Il ministro dell’Informazione cambogiano, Neth Pheaktra, ha confermato che gli scontri odierni hanno provocato anche circa dieci feriti. Le province di Oddar Meanchey e Preah Vihear sono state le più colpite, con il ministro che ha ribadito che “almeno quattro civili cambogiani sono stati uccisi”.
Entrambi i paesi si accusano reciprocamente per l’innesco di questi combattimenti. Un soldato thailandese è deceduto dopo che le truppe cambogiane hanno aperto il fuoco sulle forze thailandesi nella provincia di Ubon Ratchathani. Il portavoce dell’esercito thailandese ha riportato che le forze cambogiane hanno utilizzato armi da fuoco di supporto, causando il decesso di un soldato e il ferimento di altri quattro, spingendo la Thailandia a intensificare le operazioni aeree.
Accuse e tensioni al confine
La portavoce del ministero della Difesa cambogiano ha accusato le forze thailandesi di aver attaccato le truppe cambogiane, specificando che i bombardamenti hanno colpito il tempio di Tamone Thom e altre aree limitrofe al tempio di Preah Vihear. Nonostante le provocazioni, la Cambogia ha affermato di non aver reagito militarmente.
Fonti locali segnalano che gli spari si sono verificati vicino ai templi storici di Tamone Thom e Ta Krabei, costringendo molti abitanti dei villaggi ad abbandonare le loro case per cercare rifugio. La Seconda Regione dell’Esercito thailandese ha comunicato che circa 35.000 persone sono state evacuate dalle zone lungo il confine con la Cambogia a causa dell’intensificazione dei combattimenti.
Le conseguenze degli scontri
L’esercito thailandese ha anche accusato le forze cambogiane di aver lanciato razzi BM-21 verso aree civili nella provincia di Buri Ram, sebbene non siano state segnalate vittime in questo caso. Entrambe le parti hanno riportato di una breve schermaglia avvenuta il giorno precedente, che ha portato al ferimento di due soldati thailandesi.
Questo nuovo ciclo di violenze riporta alla mente i cinque giorni di scontri avvenuti l’estate scorsa, che avevano causato la morte di 43 persone e lo sfollamento di circa 300.000 individui, prima che una tregua, mediata da Stati Uniti, Cina e Malesia, fosse raggiunta.
Nel mese di ottobre, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva co-firmato una dichiarazione congiunta tra Thailandia e Cambogia, incoraggiando nuovi accordi commerciali dopo che i due paesi avevano accettato di prolungare il cessate il fuoco. Tuttavia, la Thailandia ha sospeso l’accordo il mese scorso a seguito di un’esplosione di una mina che ha ferito diversi soldati. Le tensioni continuano a crescere, con entrambe le parti che si scambiano accuse di nuovi scontri, mentre la disputa si concentra su un annoso disaccordo sui confini stabiliti durante il dominio coloniale francese, con entrambe le nazioni che rivendicano il possesso di alcuni templi situati lungo il confine.
