La controversia sulle origini del panettone: un intreccio di storia e leggenda

Marianna Perrone

Dicembre 8, 2025

E se il panettone avesse origini siciliane invece che milanesi? Questa domanda si intreccia con una serie di storie e leggende che circondano il famoso dolce natalizio. La versione ufficiale, molto diffusa, colloca la nascita del panettone nella Milano del XV secolo, presso la corte del duca Ludovico il Moro. Qui, un cuoco, incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale al Castello Sforzesco, si trovò in difficoltà. Siamo nel 1495 e durante la preparazione, un dolce fu dimenticato nel forno, bruciandosi. Un giovane inserviente di nome Toni suggerì di servire un “pane” che aveva realizzato con ingredienti trovati nella dispensa, come scorza di cedro e uvetta. Gli ospiti rimasero entusiasti e il duca, curioso di conoscere il nome di quel dolce, apprese che si trattava del “pan di Toni”, da cui deriva il termine panettone.

Tuttavia, alcune fonti storiche indicano che il dolce potrebbe essere stato inventato in Sicilia, precisamente a Montalbano Elicona, un comune in provincia di Messina. Secondo queste fonti, il “Marzapanettum”, un pane dolce lievitato farcito con uva passa, miele e mandorle tostate, risalirebbe addirittura al 1311, ovvero un secolo prima della celebre storia milanese. Questo dolce rappresenterebbe quindi un vero e proprio antenato del panettone che conosciamo oggi.

Il manzapanettum in Sicilia dal 1300

Mentre a Milano si dava vita al panettone, in Sicilia, sin dal 1300, si preparava il ‘Manzapanettum’, un dolce lievitato ricco di frutta secca e appassita, considerato un precursore del panettone moderno. Questa tradizione si è mantenuta viva nel tempo e ha ispirato la creazione di panettoni artigianali a Modica, presso il laboratorio Marzapani, fondato da Peppe Flamingo e il suo team di esperti lievitisti.

Peppe Flamingo, maestro gelatiere e pasticcere di Don Peppinu e Marzapani, sottolinea l’importanza della qualità artigianale dei prodotti: “Le nostre creazioni sono 100% artigianali e realizzate in casa, dagli impasti, che utilizzano lievito madre gestito in acqua da oltre 100 anni e farine di grani antichi siciliani macinati a pietra, ai canditi e alle creme, tutte ottenute da materie prime agricole”. La sicilianità dei panettoni è evidente non solo nell’uso di ingredienti locali, ma anche nel loro gusto, che riflette la ricchezza della tradizione culinaria siciliana.

Per il 2025, Marzapani presenta un assortimento di nove varianti di panettone, disponibili nelle gelaterie Don Peppinu e tramite consegna in tutta Italia. Tra queste, spicca il Panettone scomposto, concepito per soddisfare le diverse preferenze familiari riguardo agli ingredienti. Questo dolce viene presentato vuoto, consentendo a ciascun commensale di personalizzarlo con farciture a scelta, che spaziano dall’arancia fresca candita a una pregiata uva passa macerata nel Marsala.

Tra le proposte più classiche ci sono il Liccumìa, con un impasto al cacao, cannella e limone, e il Camilleri, arricchito con cubetti di mandarino candito. Non mancano varianti come il Brontessa, con copertura di cioccolato bianco e granella di pistacchio di Bronte, e il Settemmezzo Nocciola, decorato con cioccolato al latte e nocciole. Ogni panettone è abbinato a una crema spalmabile specifica, creando un’esperienza di gusto unica e variegata.

La tradizione del panettone, quindi, continua a evolversi, mantenendo vive le radici storiche e culturali che lo hanno reso un simbolo delle festività.

×