Jovanotti: la musica come salvezza e fonte di ritmo nella vita

Egidio Luigi

Dicembre 8, 2025

Lorenzo Cherubini, noto al grande pubblico come Jovanotti, ha condiviso la sua visione della musica e della vita durante un’intervista tenutasi il 5 dicembre 2025 presso l’Auditorium della Nuvola di Roma, in occasione dell’evento “Più Libri Più Liberi”. L’artista ha descritto la musica come una componente essenziale della sua esistenza, un elemento che gli ha fornito un ritmo e una stabilità che altrimenti mancherebbero.

Un palco come rifugio

Jovanotti ha spiegato che per lui il palco rappresenta un “luogo di grande animalità“, dove riesce a sentirsi a suo agio anche quando è seduto. L’artista ha sottolineato l’importanza di mantenere l’attenzione del pubblico, composto da persone di tutte le età, e ha rivelato che la sua musica è intrinsecamente legata al suo corpo. “Non ho mai considerato la mia voce come uno strumento, ma piuttosto come una necessità”, ha affermato, riconoscendo che la sua carriera musicale è iniziata quasi per caso.

Jovanotti ha anche fatto riferimento ai suoi critici, ammettendo che molti di loro lo considerano un cantante inesperto. “Non sapevo cantare eppure ho cantato; non sapevo scrivere canzoni, eppure l’ho fatto”, ha dichiarato, aggiungendo che in gioventù avrebbe potuto intraprendere una carriera nel campo della pubblicità, dove trovava soddisfazione nel vedere spot di successo.

Riflessioni su ansia e movimento

Durante la conversazione con Chiara Valerio, l’artista ha affrontato temi più profondi, come la medicalizzazione della società e la propria esperienza di vita. Jovanotti ha condiviso che, da bambino, sarebbe stato probabilmente diagnosticato con ADHD, descrivendo il suo corpo come sempre in movimento e in uno stato di agitazione. “Il corpo è sempre stato un problema per me”, ha detto, evidenziando la sua difficoltà a mantenere la calma, anche durante il sonno.

Valerio, che ha mostrato empatia nei suoi confronti, ha rivelato di condividere la stessa ansia. Jovanotti ha trovato un modo per incanalare la sua energia attraverso la bicicletta, descrivendo questa attività come una forma di fuga e di esercizio. Ha raccontato di un’esperienza recente in cui, mentre pedalava in un bosco, ha avuto un incontro ravvicinato con un lupo, un evento che ha suscitato risate tra i presenti.

Giovinezza e letteratura

Quando si è parlato di giovinezza, Jovanotti ha affermato che essa è un concetto relativo che si può vivere in qualsiasi fase della vita. “Anche a cento anni, si può essere giovani se si è all’inizio di qualcosa”, ha osservato, sottolineando come la giovinezza possa essere sopravvalutata e come, con l’età, le persone tendano a diventare più aperte e meno conservatrici.

In merito alla lettura, l’artista ha ammesso di essere un “lettore tardivo”, rivelando che da giovane si dedicava principalmente ai fumetti. Ha citato autori come Garcia Marquez e Calvino come influenze significative nella sua vita letteraria. Jovanotti ha anche espresso un particolare apprezzamento per “I Promessi Sposi“, commentando le dinamiche tra i personaggi e il loro sviluppo. Ha parlato dell’importanza della narrazione e del movimento, collegando queste idee alla sua musica e alla sua vita, che percepisce come un insieme di frammenti, simili alle domande e risposte dei presocratici.

La conversazione si è conclusa con una nota di leggerezza, ma con un chiaro richiamo alla profondità delle riflessioni di Jovanotti, che continua a esplorare il mondo attraverso la musica e la parola.

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