Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato dichiarazioni significative da Gerusalemme riguardo al piano in 20 punti per Gaza, fortemente sostenuto dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il 15 gennaio 2025, Netanyahu ha affermato che “siamo a un passo dalla conclusione della prima fase, ci siamo quasi”. La seconda fase del piano, come previsto, prenderà avvio dopo il riconoscimento da parte di Hamas dei resti di Ran Gvili, l’ultimo ostaggio deceduto, che risulta ancora presente nella Striscia di Gaza.
Avanzamento della roadmap
Con l’avanzamento della roadmap, si prevede la smilitarizzazione della Striscia e il disarmo delle forze islamiste. La risoluzione 2803 dell’Onu, approvata a metà novembre 2024, stabilisce l’istituzione di una forza internazionale di stabilizzazione, che verrà dispiegata nelle aree attualmente controllate dall’esercito israeliano, il quale detiene, ad oggi, il 53% del territorio di Gaza.
Supervisione del piano
Il piano sarà supervisionato dal Board of Peace, un organo presieduto da Trump, il quale avrà l’autorità finale sulle decisioni politiche riguardanti l’attuazione della roadmap. Questo sviluppo rappresenta un passo cruciale verso la stabilizzazione della regione e il raggiungimento di una pace duratura. La comunità internazionale attende con interesse l’evoluzione di questi eventi e il possibile impatto sulla sicurezza e la vita quotidiana dei cittadini di Gaza.
