Choose Earth: ritratti di coloro che si impegnano per la salvaguardia del pianeta

Egidio Luigi

Dicembre 8, 2025

Una nuova docuserie dal titolo Choose Earth sta per debuttare, portando alla luce le storie di coloro che si battono per la salvaguardia del nostro pianeta. La regista franco-americana Anne De Corbuccia ha realizzato quest’opera tra il 2014 e il 2024, senza l’ausilio dell’intelligenza artificiale, con l’intento di mostrare le conoscenze, le paure e le speranze di un decennio cruciale per l’ambiente. La presentazione in anteprima mondiale del terzo episodio, intitolato Blue Print, ha avuto luogo durante la Festa del Cinema di Roma. Questo episodio è dedicato ai difensori degli oceani e, a partire dal 10 dicembre 2025, i primi quattro episodi saranno disponibili su Prime Video, in concomitanza con la Giornata dei Diritti Umani. Il quinto e ultimo episodio debutterà nel 2026.

Il messaggio di Choose Earth

Durante l’evento a Roma, Anne De Corbuccia ha sottolineato l’importanza della partecipazione collettiva nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente. Ha dichiarato che “nella difesa dell’ambiente abbiamo bisogno di tutto e di tutti”, evidenziando come ogni individuo possa contribuire in modo unico e significativo. La cineasta è stata accompagnata dalla biologa marina Mariasole Bianco, una delle protagoniste del capitolo sugli oceani, che ha condiviso la sua esperienza e il suo impegno nella protezione degli ecosistemi marini. De Corbuccia ha anche spiegato che uno degli obiettivi principali di Choose Earth, prodotto dalla One Planet One Future Foundation, è quello di far conoscere comunità locali che applicano il concetto di Citizen Science, ovvero che sviluppano soluzioni pratiche per affrontare le sfide ambientali. Queste conoscenze, spesso frutto di esperienze dirette, sono state portate a un livello globale, influenzando decisioni che arrivano fino alle Nazioni Unite.

Un viaggio nei capitoli della docuserie

Il primo episodio, Our Legacy, segue Tashi Bista, un protettore della Terra che vive nell’Upper Mustang, una regione del Nepal. Qui, il cambiamento climatico ha portato a siccità e inondazioni, costringendo intere comunità a migrare e a lasciare indietro il proprio patrimonio culturale. Il secondo episodio, Wood wide web, si sposta dall’Estonia al Perù, dove i protettori della Terra Ettie Mikita e Jared Cairuna mostrano come le tradizioni locali e le nuove tecnologie possano unirsi nella lotta per la protezione delle foreste.

Nel terzo episodio, Blue Print, Mariasole Bianco e Liliana Rodriguez Cortes, delegata dell’International Ocean Institute presso le Nazioni Unite, raccontano l’importanza vitale degli oceani e il loro stato di pericolo crescente. Infine, nel quarto capitolo, Island of coherence, ci si sposta sulle rive del Lago Baikal in Siberia, dove Max Savchenko e Dasha Filippova documentano le minacce all’acqua potabile causate da inquinamento, incendi e conflitti. L’ultimo episodio, Children of the Anthropocene, darà voce ai giovani che, in tutto il mondo, si oppongono ai fallimenti climatici attraverso azioni legali, proteste e iniziative creative.

Un appello alla responsabilità collettiva

Mariasole Bianco ha concluso il suo intervento a Roma sottolineando che ognuno ha una grande responsabilità e, al contempo, un’enorme opportunità. Le decisioni che verranno prese nei prossimi anni influenzeranno il futuro del pianeta e dell’umanità per secoli a venire. La consapevolezza e l’azione collettiva sono fondamentali per affrontare le sfide ambientali e garantire un futuro sostenibile.

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