Adalgisa Marrocco, nel suo saggio “Jane Austen non è Bridgerton” (Rogas Edizioni, 64 pagine, € 9,70), affronta il parallelo tra l’opera della celebre scrittrice britannica e la popolare serie di Netflix. Secondo Marrocco, questo confronto risulta “improprio e riduttivo”. La pubblicazione si inserisce in un dibattito attuale, coincidente con il 250° anniversario dalla nascita di Jane Austen, e mette in evidenza la crescente tendenza, alimentata dai social media e dall’immaginario contemporaneo, a mettere a confronto la scrittrice con i romanzi di Julia Quinn, da cui la serie trae ispirazione.
La distanza tra Austen e Quinn
La giornalista culturale di HuffPost e studiosa di letteratura inglese, Adalgisa Marrocco, si sofferma sulla distanza stilistica e tematica tra Austen e Quinn, soprattutto in un periodo in cui l’epoca Regency torna al centro dell’attenzione. Secondo l’autrice, la rappresentazione della Regency nei romanzi di Quinn è un dispositivo estetico semplificato, concepito per soddisfare le logiche del moderno intrattenimento. Al contrario, l’universo di Austen è descritto come un mondo ricco di complessità, dove la società si articola attraverso la casa, il ballo, il dialogo e le dinamiche di classe e d’amore.
Stile e tematiche nei romanzi
Con uno stile incisivo, Marrocco evidenzia come Austen intrecci sentimenti e crescita morale, mentre Quinn si concentra su trame rapide, incentrate sulle convenzioni del romanzo storico, dominate da tensioni erotiche e finali felici. “Jane Austen non è Bridgerton” si inserisce in un discorso più ampio riguardante la rappresentazione del consenso, le disuguaglianze di genere e le dinamiche di potere. L’autrice mette in luce come nei romanzi della saga Bridgerton emergano situazioni che sollevano interrogativi, come il comportamento di Anthony nei confronti di Kate, le minacce di Benedict verso Sophie e la scena in cui Daphne sfrutta l’incoscienza del marito Simon.
Valori e attualità di Austen
Sebbene Austen scrivesse in un contesto patriarcale due secoli fa, i suoi romanzi pongono al centro valori come il rispetto, l’autodeterminazione e la responsabilità etica. Questo rovesciamento di prospettiva rende l’opera di Austen sorprendentemente attuale, permettendo al saggio di dialogare con le questioni più urgenti del presente, in un’epoca in cui la riscrittura del passato è influenzata dall’algoritmo e dalla rapidità della serialità globale. L’analisi di Marrocco mette in evidenza anche la diversa sostenibilità nel tempo dei due universi narrativi: i romanzi di Quinn, pubblicati tra il 2000 e il 2006, mostrano già segni di obsolescenza, riproponendo modelli relazionali considerati problematici. Al contrario, l’opera di Austen continua a stimolare lettori e critici, mantenendo un posto di rilievo nella tradizione del romanzo europeo moderno, capace di unire osservazione sociale e profondità sentimentale.
